
Il commissario tecnico della nazionale canadese ha parlato del nuovo acquisto nel reparto offensivo della Juventus
Jesse Marsch, c.t. del Canada, ha rilasciato un’intervista esclusiva a la Gazzetta dello Sport in cui ha parlato di Jonathan David, nuovo acquisto della Juventus. “Non sono sorpreso perché la Juventus è un top club – ha esordito – e poi l’entourage di David, quando nei giorni scorsi eravamo ancora impegnati nella Gold Cup, mi aveva parlato della possibilità. Negli ultimi mesi molte big europee mi hanno chiesto informazioni su di lui. Sono contento che Jonathan abbia scelto la Juventus”.
“Perché Jonathan aveva tre priorità: la Champions, un club con una storia vincente e la possibilità di giocare – ha aggiunto il tecnico statunitense -. Alla Juventus troverà tutto. E io, che ho un debole per l’Italia e una casa vicino a Viareggio, avrò un motivo in più per venire nel vostro Paese. Sicuramente sarò allo stadio per Pisa-Juventus, ma andrò anche a Torino”.
“David è un top – ha poi sottolineato -. La sua principale qualità è l’intelligenza: conosce il calcio e soprattutto capisce i momenti della partita, anche per questo motivo segna tanto. Alla tecnica abbina un innato tempismo: fa gol in tutti i modi. Osservatelo bene in area: non perde mai la bussola, è calmo e freddo. E di conseguenza spietato”.
“Jonathan ha tutto per ripetere i 25 gol anche alla Juventus. In Serie A ci sono grandi attaccanti, ma sicuramente David lotterà per la classifica dei bomber”.
Quindi ha fatto un paragone con Haaland: “Erling è forza e potenza, Jonathan intelligenza e tecnica. Ma entrambi sono mostri del gol. Come caratteristiche, David è più simile a Nkunku rispetto a Haaland o Sesko. Però come valore assoluto, c’è David dopo Haaland. E poi Sesko”.
“David è un 9, ma anche un 9 e mezzo, un 10 o un attaccante esterno. Con noi, nel Canada, gioca da seconda punta o da dieci con un centravanti vicino. E segna ugualmente tanti gol. Quando allenavo il Leeds, avrei voluto David con me in Premier. Ma adesso, allenandolo in nazionale, mi sono reso conto che è più forte di quanto immaginassi” ha concluso Marsch.