Cesar e il dilemma Felipe Anderson

Aparecido Rodriguez Cesar, ex calciatore di Lazio e Inter, intervenuto ai microfoni di Radiosei (98.100) nella trasmissione ‘Nove Gennaio Millenovecento’, ha analizzato il momento della Lazio, ripartendo dalle scelte di inizio stagione da parte del club: “E’ un momento difficile, per la squadra, la società e per i rapporti. Il campo parla e la situazione è deludente, ma era chiara già da tempo. La programmazione in estate è stata chiara, ha puntato sui giovani ed in questo modo non puoi andare in Champions League. Poi si è detto che il progetto era finalizzato ai giovani solamente quando gli obiettivi erano sfumati. Malgrado già ad agosto ci fossero degli impegni importanti, la Lazio è stata l’unica società a non aver rafforzato il proprio organico. Quando non c’è programmazione non ti può dire sempre bene”. 
 
Cesar non lesina critiche ai dirigenti, senza però tralasciare la componente calciatori: “Non è un problema che ci siano dei litigi, la cosa importante è il motivo per il quale avvengono. Qui si parla di mentalità vincente e di carattere, componenti che in questa squadra mancano. Non c’è nessuno in campo che traina e sprona il gruppo, non è solo una questione tecnica. Gli errori possono capitare, ma la determinazione non può mai mancare, tanto meno la voglia di aiutarsi”. 
 
L’analisi si chiude su Pioli: “Il mister lavora a livello tattico e tecnico. Tutto è discutibile, poi è la squadra che scende in campo e deve dare risposte. Felipe Anderson? E’ un mio amico, ma quest’anno è tornato altalenante. Ci sono state molte voci di mercato su di lui e alla fine è rimasto. Purtroppo è un momento no in generale per la squadra e lui non riesce a risolvere i suoi problemi”.

Articoli correlati