
Il calciatore belga, fresco di esordio in amichevole con la maglia del Werder Brema, non nasconde il proprio rimpianto.
Da sorpresa a esubero, in soli dodici mesi: la parabola di Samuel Mbangula alla Juventus si può sintetizzare così, e anche se dalle parole del belga a ‘La Gazzetta dello Sport’ non traspare rancore c’è comunque il rimpianto per non essere riuscito a convincere l’attuale tecnico bianconero, Igor Tudor, a credere in lui anche nella stagione che sta per iniziare.
Mbangula ha fatto il suo esordio con la sua nuova maglia, quella del Werder Brema, nell’amichevole dello scorso 9 agosto contro l’Udinese, persa per 2-1. “Durante il Mondiale in America abbiamo parlato della questione – ha spiegato il calciatore alla ‘rosea’, precisando le motivazioni dietro l’addio -. Ho fatto presente a Tudor che, pur di giocare, sarei stato disposto ad agire come laterale, trequartista e anche come mediano nel suo 3-4-2-1. È stato schietto, mi ha detto che non rientravo nei piani. Non mi ‘vedeva’ proprio”.
Il 21enne, per sua stessa ammissione, sarebbe rimasto alla Juventus: “Il calcio è così. La società mi fatto un discorso chiaro: ‘Ci dispiace, ma dobbiamo fare cassa e siamo obbligati a venderti'” ha ammesso lo stesso Mbangula, che comunque ha spiegato di non provare sentimenti negativi e che, anzi, augura al suo ex club i migliori successi.
Giunto alla Juventus dall’Anderlecht nell’estate del 2020, Samuel Mbangula ha completato la trafila delle giovanili con i bianconeri, prima di fare il suo esordio nella Next Gen, l’Under 23 impegnata in Serie C, nella stagione 2023-2024. L’anno successivo, con Thiago Motta in panchina, si è ritagliato uno spazio importante, ridottosi notevolmente dall’approdo di Tudor nel mese di marzo, fino alla cessione di poche settimane fa.