Ultras juventino morto, “riaprite l’inchiesta”

Potrebbero essere riaperte le indagini relative alla morte di Raffaello “Ciccio” Bucci, l’ex capo ultrà, nonchè collaboratore, della Juventus, morto dopo un volo da un viadotto a Fossano il 7 luglio 2016.

Lo ha chiesto tramite legali l’ex compagna Gabriella Bernardis: “Ci sono troppe incongruenze e l’archiviazione chiesta dal pm non tiene conto di molti dettagli. Sul cadavere ci sono ferite che fanno pensare a un pestaggio avvenuto prima del suicidio”.

La donna, dalle pagine di Repubblica, scende nel dettaglio: “Il blackout delle intercettazioni il giorno del suicidio, ma poi nella relazione medico legale non ci sono foto del corpo. Questa mi sembra una mancanza grave, se non ci fosse la foto che abbiamo fatto noi si sarebbe perso il dettaglio delle fratture alla mandibola e all’occhio che non sono compatibili con il tipo di caduta. Abbiamo chiesto un parere a un altro medico. Lui si è gettato ‘a candela’ e infatti ha una frattura al piede, ma le ferite al volto non c’entrano nulla”.

“Se pensa che sia stato ucciso? No, perché ci sono testimoni che hanno visto che si è gettato, ma so che non avrebbe mai la lasciato nostro figlio. Era la sua vita. L’hanno massacrato di botte prima, chiunque veda le immagini del viso di Ciccio morto lo capirebbe. Poi ci sono i suoi occhiali da sole. Sono stati trovati nell’auto, ma sopra ci sono tracce di sopracciglia e materiale organico, come se gli avessero tirato un pugno mentre li aveva addosso, e il taglio che aveva in fronte è compatibile con questo. Nel loculo dove è stato sepolto sono stati messi degli oggetti durante il rito, vogliamo che sia riaperto per vedere se ci sono elementi utili”.

“Non pretendo di sapere chi lo abbia fatto, né di fare dei nomi. Voglio tutelare me e mio figlio. Persone vicine a Ciccio hanno detto che l’avevano ammazzato, che era gente della “vecchia gestione”, penso facciano riferimento alla curva, ma non so nulla di più di queste poche parole”.

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