Mark Iuliano non dimentica il 5 maggio e lo scontro con Ronaldo

Mark Iuliano è stato il protagonista del nuovo episodio di Storie di Serie A in cui ha parlato di tutta la sua carriera.

Mark Iuliano è stato il protagonista del nuovo episodio di Storie di Serie A: “Nonostante la vecchiaia mi sento molto bene perché ho la fortuna di potermi allenare costantemente. I miei migliori amici sono quasi tutti ex colleghi quindi ci diamo una mano l’un l’altro. Poi il padel ha rovinato tutti. Mentalmente ci fa sentire molto giovani, forse fin troppo. Passo il mio tempo tra fisioterapia e infortuni. Mi infortunio più ora di quando giocavo da professionista, ma è un bel periodo della mia vita”.

“Sono nato juventino e aver giocato tanti anni nella mia scuola del cuore è stato per me un regalo, un sogno ed emozioni uniche. Ogni giorno che ho passato in quella squadra ho tifato sempre per quei compagni con cui poi ho giocato. Adesso sono ancora più tifoso, sono diventato appassionato e purtroppo in questo periodo ho anche un po’ sofferto. Soffro, però sono contento di vedere anche un mio carissimo amico che la allena adesso e faccio un grandissimo tifo per lui”.

“Io arrivai nella Juve Campione d’Europa. Facemmo tre finali consecutive e io ne persi due subito (ride, n.d.r). Vincemmo però due scudetti, Lippi era considerato il migliore allenatore al mondo e tutti ce lo invidiavano. A un certo punto arrivammo a una stagione dove forse avevamo fatto il nostro tempo, Lippi venne esonerato, perdemmo 4-0 contro il Parma nella stagione 98-99 e arrivò Carlo Ancelotti. Un allenatore immenso ed il nostro più grande dispiacere è non essere riusciti a regalare uno scudetto a una persona straordinaria. Abbiamo perso la finale di Champions del 2003 e due campionati, uno contro il Perugia, nell’acquazzone con l’arbitro Collina, e l’anno dopo con la Roma e il pareggio del 2-2. Tornò però poi Marcello Lippi e ricominciammo a vincere”.

“Il mio percorso nei miei dieci anni di Juve è stato un percorso straordinario, sia nelle vittorie, che nelle sconfitte. La quotidianità dell’allenamento, di avere uno spogliatoio fantastico con le persone a cui vuoi bene, loro ti permettono di vincere e di convincere la società. Ho vinto cinque scudetti, uno me l’hanno tolto, sappiamo perché”.

“Il 5 maggio 2002 è stata la vittoria più bella, ma anche la più inaspettata. L’Inter aveva praticamente vinto lo scudetto e invece poi l’abbiamo vinto noi facendo il nostro percorso. Il mio primo gol con la Juve è stato il gol scudetto ed è stato magico. La sfortuna ha voluto però che la settimana dopo la vittoria di 3 su 5 scudetti, coincidesse con la finale di Champions League quindi non ci siamo potuti godere niente perchè poi le abbiamo perse. Devo essere sincero, con squadre anche inferiori a noi però in una partita secca non si può mai dire. Ho vinto tanto e ho perso tantissimo. Non ho vinto una Champions che magari avremmo meritato però resta un decennio fantastico. Ho soltanto ricordi bellissimi”.

Inevitabile una domanda sullo scontro con Ronaldo: “Forse un po’ mi ha penalizzato nell’immediato perchè nei mondiali del 98 ero nella lista dei convocati e sparì perché successe questo casino. Ma ridurre una carriera e tutto quello che hai vinto e quello per cui hai lottato a un singolo episodio ti dispiace da un lato, anche se a me fa ridere perché io abito a Milano e quasi tutti i giorni me lo chiedono. Io e lui non ne abbiamo neanche mai parlato, abbiamo giocato tantissime volte contro, abbiamo sofferto quando ha avuto degli infortuni gravissimi, quando eravamo in campo e non riusciva a esprimersi come voleva. Anche a fine carriera quando giocavamo in Spagna, non ne abbiamo mai parlato. Ci rido su e ancora oggi ne parliamo”.

TG SPORT

Articoli correlati