Fiorentina, duro comunicato dopo le minacce ai giocatori e alle loro famiglie

Articolo di Andrea Gussoni

"Il nostro impegno nella protezione dei nostri giocatori e delle loro famiglie rimane assoluto".

Duro comunicato della Fiorentina dopo la partita persa sabato in casa del Sassuolo: “ACF Fiorentina esprime piena solidarietà e piena vicinanza ai calciatori e alle loro famiglie, a seguito delle inaccettabili e vergognose minacce ricevute nelle ore successive alla sconfitta di Reggio Emilia contro il Sassuolo. Comportamenti di questo tipo non possono avere alcun posto nel calcio, né in nessun ambito della nostra società. Il Club si è messo subito in contatto coi propri tesserati e con le autorità competenti per garantire che vengano adottate tutte le misure necessarie a tutela della sicurezza e della serenità dei giocatori, dei membri dello Staff, dei loro cari e delle famiglie coinvolte. ACF Fiorentina, nel ringraziare i tanti sostenitori che hanno già manifestato affetto e sostegno in merito a questi fatti incresciosi, ribadisce che non ci sarà mai spazio per intimidazioni, odio o violenza. Il nostro impegno nella protezione dei nostri giocatori e delle loro famiglie rimane assoluto”.

Al di là di tutto, lo spogliatoio viola comincia a scricchiolare: l‘episodio del rigore durante la partita con i neroverdi è stato molto significativo e servirà un chiarimento immediato per evitare che la situazione degeneri. Dopo la lite tra Kean, Mandragora e Ranieri, Vanoli era intervenuto in conferenza stampa spiegando che il primo rigorista era un altro: “Il rigore doveva batterlo Gudmundsson“. “E’ lui il primo nelle gerarchie ma ma non l’ha voluto calciare. Il secondo rigorista era Mandragora e Kean essendo un attaccante che in questo periodo non sta segnando, voleva tirarlo lui”. Le parole del tecnico viola hanno alzato un vespaio sui social, tanto che è dovuto intervenire lo stesso Gudmundsson: su Instagram l’islandese ha dato una versione diversa di quanto accaduto a Reggio Emilia. “Non ho mai e non rifiuterò mai di tirare un rigore, ho sempre tirato i rigori per il club senza problemi. Sabato un altro giocatore ha preso la palla e voleva prendere il rigore e io non sono quel tipo di persona che litiga con il mio compagno di squadra davanti allo stadio pieno”.

Il messaggio dell’islandese è chiaro, non solo al suo allenatore ma anche verso i compagni di squadra protagonisti dell’episodio. Il fatto si è verificato nei primi minuti della partita giocata al Mapei Stadium. Al 9′ i gigliati hanno guadagnato un calcio di rigore grazie al fallo di Muric su Parisi, ma i giocatori viola hanno litigato al momento della battuta del tiro dal dischetto. Mandragora si è avvicinato per battere il rigore ma Kean è intervenuto, con l’intenzione di calciare lui il penalty. L’attaccante azzurro si è piazzato davanti alla palla e ha scambiato alcune parole con Mandragora. Lo stallo si è prolungato fino all’intervento del capitano della Fiorentina, Ranieri, che ha allontanato Kean permettendo a Mandragora di battere e segnare il calcio di rigore che ha portato in vantaggio la Viola.

Dopo il gol della Fiorentina Kean, molto contrariato, non si è unito ai festeggiamenti insieme al resto della squadra, ed è tornato nella propria metà campo a testa bassa. I toscani sono stati comunque rimontati e hanno perso per 3-1, aggravando una crisi che non sembra avere fine.

Giornalista dal 2008 e grande appassionato di tutti gli sport da sempre, segue con particolare interesse basket e volley che ha anche praticato a livello dilettantistico fino ai tempi dell’università. Ama viaggiare, sia per lavoro che con la mia famiglia, e non sa resistere alle tentazioni in cucina.

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