Premier League, società divise sulla ripresa

Dopo le iniziali misure piuttosto leggere varate dal primo ministro Boris Johnson, il Regno Unito sta facendo i conti con il dilagare del Coronavirus. I locali pubblici sono stati chiusi, mentre la Premier League era già stata sospesa fino a fine aprile.

Non tutte le società inglesi, tuttavia, condividono quanto deciso. Il Southampton, ad esempio, ha invocato la ripresa dell’attività in tempi brevi, qualora ci fossero le condizioni di sicurezza necessarie. 

“Tornare a giocare darebbe un segno che le cose stanno tornando alla normalità” ha detto a Bbc Radio Solent l’ad del Southampton, Martin Semmens, che ha rivelato che la maggior parte dei club sperano di concludere la stagione per la fine di giugno o al massimo per metà luglio.

“Se tutti sono al sicuro e noi non dobbiamo ricorrere alla risorse del servizio sanitario nazionale e della polizia – ha spiegato Semmens – il governo dovrebbe permetterci di tornare a giocare perché siamo una forma di intrattenimento importante”. 

 

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