Marotta: “Mandzukic come Platini”

Un docile risveglio permea gli animi degli Juventini, all’indomani della vittoria contro il Carpi. La sconfitta delll’Inter per mano della Lazio è la ciliegina sulla torta di una rincorsa che conta sette vittorie consecutive e la possibilità di acciuffare i nerazzurri già dal prossimo turno.
 
Beppe Marotta si è concesso ai microfoni di Radio Rai per parlare del momento dei bianconeri, clamorosamente cresciuti nell’ultimo mese e mezzo: “Pazienza, consapevolezza. Il gruppo di Allegri rispondeva ai nostri programmi – ha spiegato -, l’allenatore ha grande professionalità, praticità e nell’anno precedente ha dimostrato grande qualità portando a casa grandi risultati e ricordiamoci in che momento è arrivato alla Juventus. Il calcio è qualcosa che brucia tutto con una facilità estrema e davanti alle prime difficoltà le critiche sono aspre, senza valutare bene il lavoro di una società, azzardando così giudizi negativi”.
 
Il momento della svolta è stato il ko contro il Sassuolo, che ha dato una scossa agli uomini di Allegri: “La capacità del presidente è stata quella di capire la situazione, la forza della squadra e dell’allenatore. C’erano elle difficoltà oggettive che andavano eliminate. Sbalzi di risultati anche a causa degli infortuni, della preparazione condizionata dalla Supercoppa in Cina. Abbiamo assemblato una rosa con 10-12 giocatori arrivati da campionati diversi o squadre con meno pressioni. Tutti questi fattori hanno portato a queste difficoltà ma i vertici non si sono fatti trascinare dall’istinto, dall’umore. Bensì da valutazioni oggettive, al di là del campo”.
 
La mancanza di Carlos Tevez, ormai, non si avverte più. Dybala. Zaza e Mandzukic iniziano a convincere. Soprattutto il croato, secondo l’amministratore delegato, è un giocatore chiave: “Mandzukic è il profilo del giocatore che cercavamo, con forza, dinamismo e temperamento. Un giocatore dalle caratteristiche che si sposano con Dybala e Morata. Ha avuto all’inizio dei problemi, considerato che si doveva ambientare in un campionato diverso come quello spagnolo e tedesco e non dimentichiamoci che è stato condizionato da un infortunio. Poi col tempo si è ambientato. Nella storia della Juventus ci sono stati grandissimi campioni che hanno avuto bisogno di tempo per adattarsi, un nome su tutti è Michel Platini”.
 
Alvaro Morata, invece, è stato momentaneamente accantonato da Allegri. Il motivo è presto detto: “Giocatore giovane che ha bisogno di una crescita. Quando si lavora con i giovani bisogna avere pazienza. La capacità della società e dell’allenatore è quella di far crescere questi giocatori, facendoli diventare professionisti e uomini. Non ho mai visto un campione giovane che si è affermato repentinamente nel giro di poche settimane. Di fronte a un ragazzo del 1993 bisogna valutare il lavoro fatto in un anno e mezzo. E per me ha fatto molto bene, segnando con regolarità in una competizione come la Champions League”.
 
La Juventus è ufficialmente rientrata nella corsa al titolo. Il dirigente teme una concorrente in particolare: l’Inter: “Mancini si nasconde ma l’Inter ha una grande qualità. Io dico che l’Inter è in assoluto la squadra più pericolosa. Ha una squadra con esperienza e un allenatore molto bravo, che ha assemblato giocatori magari non di grandissima qualità ma di grandissimo agonismo. Squadra cinica che è prima con merito, una squadra che non bada all’estetica ma alla sostanza. Con pochi gol è riuscita ad essere in testa alla classifica, anche perché ha la difesa migliore. In definitiva l’Inter è la squadra da battere”.
 
Capitolo mercato. L’ex Sampdoria ha aperto una parentesi su Allegri: “Il tecnico è legato a un contratto ma chiaramente dipende anche dalla sua volontà. Mai come oggi l’allenatore deve avere capacità gestionali”.
 
Qualcuno arriverà e l’ad ha individuato il reparto carente: “A livello difensivo stiamo bene. Consideriamo che abbiamo alcuni nazionali come Barzagli, Chiellini, Bonucci. Poi il miglior Under 21, Rugani, che ha avuto poche possibilità di giocare anche perché i titolari per nostra fortuna non si sono infortunati. I problemi legati agli infortuni semmai li abbiamo avuti a centrocampo ed è lì che guarderemo. Certo, la parola mercato di riparazione è per noi impropria, considerato che non dobbiamo riparare nulla”.

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