Maceratese, la denuncia di Perna: “È un inferno”

Armando Perna è un giocatore di 36 anni, con alle spalle 10 campionati di Serie B, uno di Serie A con il Parma, una partita in Coppa Uefa con i crociati e pure un rapporto speciale con un allenatore come Stefano Pioli, che lo ha allenato a Salerno e poi voluto con sé anche nelle due esperienze in Emilia.

Perna è anche uno dei tanti giocatori ‘over’ che ha scelto di chiudere la carriera nelle serie minori. Dopo l’Altovicentino in D, nell’attuale stagione il difensore napoletano ha militato nella Maceratese, nel girone B di Lega Pro.

La stagione si è conclusa con una salvezza anticipata, unica buona notizia di 9 mesi a dir poco accidentati. Il club biancorosso è infatti in piena bufera economica, tra stipendi non pagati da mesi e trasferte organizzate e finanziate dai tifosi.

L’ultima notizia è addirittura l’oscuramento del sito ufficiale: il dominio non è più attivo, la società ha messo a disposizione indirizzi mail alternativi per le comunicazioni, ma i tifosi sospettano che non sia stato pagato il provider per mantenere attivo il sito.

Sospetto rafforzato dagli incresciosi racconti di Perna, che ha descritto particolari inediti della stagione della Maceratese al sito GianlucaDiMarzio.com: “In tutta la mia carriera non ho mai visto una cosa simile. Trasferte pagate dai tifosi, steward che non volevano aprire lo stadio perché non avevano preso una lira. A Forlì siamo andati con tre pulmini, domenica siamo andati a giocare a Santarcangelo di Romagna con la corriera adriatica. Ci mancano gli stipendi di novembre, dicembre, febbraio, marzo, aprile e così via, neppure magazzinieri e fisioterapisti sono stati mai pagati. Per fortuna domenica finirà questo inferno. Siamo stati presi in giro: io non sono più un giovanotto, ma non è facile mettersi nei panni di un ragazzino che dalla mattina alla sera si vede buttar fuori da ristoranti e hotel perché la società non paga più”.

Un caso che si aggiunge a quello dell’Ancona, retrocesso al termine di una stagione-calvario sul piano societario.

Addirittura drammatico il racconto di quanto successo a Rocco Sabato, anch’egli giocatore illustre con alle spalle campionati di Serie A e B, nonché ultimo giocatore del Cagliari a indossare la maglia numero 11 di Gigi Riva: “Rocco è stato aggredito e colpito con un pugno dal presidente perché era andato a chiedere dei chiarimenti – ha raccontato Perna – E lui gli ha sbattuto la porta in faccia”.
 

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