La confessione a cuore aperto di José Mourinho

“Avevo paura di ricordare eternamente un ko nella panchina numero mille”.

Una gioia così forse non la provava da tempo, José Mourinho: una corsa sfrenata sotto la Curva Sud assieme ai suoi ragazzi rappresenta il sigillo su una serata che per lo Special One non poteva essere – e non è stata – una come tante altre. Il tecnico portoghese ha raggiunto infatti quest’oggi la panchina numero mille nella sua vincente carriera da professionista. Le sue emozioni sono tutte condensate nelle parole rilasciate a DAZN nel dopo gara.

“Sono stato bugiardo con tutti, ho convinto me stesso dicendomi che non fosse una partita speciale ma non è vero, perché mille partite sono tante e io non volevo una sconfitta: avevo paura di ricordare eternamente un ko nella panchina 1.000. La partita poteva finire 6-6, 7-7, potevamo vincere loro 2-1 come abbiamo vinto noi, Rui Patricio ha fatto 2-3 parate incredibili, noi abbiamo sbagliato 2 gol a porta vuota, per chi è neutrale è stata una partita straordinaria. Oggi non ho avuto 58 anni, forse ne ho avuti 10, 12, 14 la mia è stata la corsa di un bambino. Mi sono scusato con Dionisi, hanno fatto una partita fantastica, se avessero vinto non ci sarebbe stato nulla da dire, hanno giocato bene”.

L’allenatore lusitano riconosce i meriti di un ottimo Sassuolo: “Non posso dimenticare Dionisi, è un bravo allenatore e ha una squadra bravissima, la mentalità viene da De Zerbi ma sta lavorando bene partendo da quella base. Il Sassuolo è una squadra molto buona e lo sapevo, per noi sono 3 punti veramente importanti”, ha concluso Mourinho.

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