L’arbitro fischia ma i giocatori non si muovono: protesta in Spagna

Articolo di Ernesto Villa

Anche Barcellona e Girona hanno aderito alla contestazione nata nei giorni scorsi.

Anche Barcellona e Girona hanno deciso di unirsi alle altre squadre della Liga nella protesta contro la decisione della federazione di far giocare la partita tra i catalani e il Villarreal a Miami, negli Stati Uniti.

I giocatori di Barcellona e Girona, che si sono affrontati sabato pomeriggio, sono rimasti immobili al fischio d’inizio e hanno aspettato il quindicesimo secondo per iniziare a giocare. La contestazione si era già vista in occasione di Real Oviedo-Espanyol e Siviglia-Mallorca.

Villarreal e Barcellona si sfideranno il 21 dicembre a Miami ma la decisione ha scatenato un putiferio. Tantissimi tifosi si sono lamentati e il dissenso ha coinvolto anche i calciatori, Frenkie de Jong su tutti. Il campione olandese è stato chiarissimo: “Non sono assolutamente d’accordo con questa decisione” ha detto qualche giorno fa.

“Noi giocatori ci lamentiamo spesso per il calendario fittissimo – ha continuato l’ex Ajax – ma nessuno ci ascolta, anzi ci mandano a giocare negli Stati Uniti. Non è normale, i club ci guadagneranno anche ma resta una cosa che non condivido assolutamente”.

Anche in Italia sono nate grandi discussioni dopo la decisione della Lega di disputare la partita tra Milan e Como in Australia, a Perth. Adrien Rabiot non ha usato giri di parole: “Totalmente pazzesco. Poi sono accordi economici affinché il campionato abbia una certa visibilità, tutto questo è al di sopra di noi. È pazzesco fare così tanti chilometri per far giocare una partita fra due squadre italiane in Australia. Dobbiamo adattarci. Come sempre. Si parla molto dei calendari e della salute dei giocatori, ma tutto questo sembra davvero assurdo”.

Mike Maignan ha dato ragione al suo compagno di squadra ma Luigi De Siervo, ad della Lega, ha risposto duramente.

“Rabiot si scorda, come tutti i calciatori che guadagnano milioni di euro, che sono pagati per svolgere un’attività, cioè giocare a calcio – ha detto De Siervo -. Dovrebbe avere rispetto dei soldi che guadagna e assecondare maggiormente quello che è il suo datore di lavoro, cioè il Milan, che ha accettato e spinto perché questa partita si potesse giocare all’estero”.

Laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Bergamo, collabora con Sportal.it dal 2018 coordinando il lavoro sui social e non disdegnando le trasferte. È tra i fondatori di un'associazione giovanile che organizza eventi in provincia di Milano. Ha gusti musicali discutibili.

TG SPORT

Articoli correlati