Inter, Simone Inzaghi: “La salita sta per finire”

Inter, Simone Inzaghi: “La salita sta per finire”

Ecco le parole di Simone Inzaghi alla vigilia del derby contro il Milan che domani sera, in caso di vittoria, potrebbe regalare alla sua Inter il ventesimo scudetto della storia del club e il suo primo come allenatore. Le parole sono riportate dal sito della Gazzetta dello Sport.

“Il derby è sempre il derby, quindi ci sono ottime sensazioni. In questi giorni abbiamo lavorato tanto e bene perché domani potrebbe essere una giornata speciale per la famiglia dell’Inter. Vogliamo giocare un grande derby. La posta in palio è altissima e sappiamo che abbiamo vinto gli ultimi cinque derby. Quei derby però domani non conteranno: sarà importante quello che la squadra metterà in campo contro un’avversaria seconda in classifica che farà di tutto per metterci in difficoltà. Se vinceremo lo scudetto domani, tanto meglio, ma non è un’ossessione. Il momento difficile di Pioli? E’ un ottimo allenatore e un’ottima persona. Ero in Primavera alla Lazio quando lui allenava la prima squadra e mi ha dato grandi consigli. Gli auguro il meglio, da martedì in poi”.

“Devo essere sincero: con i ragazzi si è parlato di quello che stiamo facendo. Il percorso di quest’anno è stato magnifico e domani può essere un giorno magnifico. Non lo stiamo vivendo come un’ossessione, né per me né per i giocatori. Il più lo abbiamo fatto dal 13 luglio, con un campionato dominato. La salita sta per finire e adesso vogliamo vedere il panorama. Speriamo di farlo domani sera. Ringrazio le persone che sono con me per questo scudetto sempre più vicino: dai giocatori ai collaboratori con i quali lavoro da anni, ma anche la società, a partire dal presidente, Marotta, Ausilio, Baccin, Zanetti, Ferri… Quando c’è una problematica, tutti la vogliono affrontare insieme cercando una soluzione. E poi i tifosi fantastici che ci sono sempre stati vicini anche dopo lo scudetto perso nel 2021-22 e dopo la finale di Champions persa a Istanbul. Stiamo per arrivare al traguardo perché siamo stati tutti insieme, tutte le componenti”.

“Le vittorie e i trofei contano tantissimo, ma io sono contento di quello che abbiamo creato grazie alla sinergia con i tifosi. Dopo 22 anni a Roma, dopo i primi 3 mesi a Milano la gente mi faceva i complimenti per come giocava l’Inter. Per me questa è stata una cosa molto bella fin dall’inizio. I miei qua sono stati tre anni intensi, nel quale si è vinto tanto e nei quali si è perso qualche volta: noi però non abbiamo mai mollato un centimetro e abbiamo lavorato tanto con il mio staff. Quando arriveremo al traguardo, spero il prima possibile, penserò a tutti i giocatori che ho avuto in questi tre anni, anche a quelli che non sono più con noi adesso”.

“Ho ascoltato le parole di Zhang e mi hanno fatto molto piacere, ma non sono state una sorpresa perché con lui c’è un grande rapporto. Posso solo ringraziarlo per come si è comportato con me, anche nei momenti meno belli. Si merita di essere uno dei presidenti più vincenti della storia dell’Inter. A proposito della permanenza di Inzaghi ci sarà tempo e modo di parlare alla fine di questa stagione, sapendo che io qui sto bene perché ho una dirigenza alle spalle che mi fa star bene. Bisogna continuare ad andare tutti nella stessa direzione. Prima però lo ripeto ci sono le ultime sei giornate e bisogna fare l’ultimo passo”.

“Questo ciclo deve proseguire dopo il sesto trofeo negli ultimi tre anni. Sappiamo che tutte le stagioni non sono uguali, ma abbiamo una dirigenza forte perché questo momento bello continui. Il mio pensiero, però, non è sul 2024-25, ma finire bene questa stagione. Lautaro non segna dal 28 febbraio, ma è concentrato, motivato, lavora bene e non lo vedo preoccupato”.

“Bisogna aspettare un attimo a darlo. Per ora è un ottimo voto e tra un mese saremo più lucidi per dare un voto. Il momento chiave? Le speranze c’erano da quando abbiamo iniziato qua il ritiro e da come abbiamo lavorato durante gli allenamenti a 38 gradi in Giappone. Il percorso è stato lungo e ci sono state tante partite difficili. E’ normale però che lo scontro diretto vinto a San Siro contro la Juve è stato molto importante”.

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