Guerra in Ucraina, Roberto De Zerbi non considera alternative allo Shakhtar Donetsk

Era arrivato allo Shakhtar nella scorsa estate

Roberto De Zerbi è tornato a parlare della sua situazione dopo aver lasciato l’Ucraina per via della guerra. Ora che è in Italia, l’allenatore dello Shakhtar Donetsk ha spiegato quello che sente in questo momento.

Intervistato da La Gazzetta dello Sport, De Zerbi ha detto: “Guardo tutto, dalla mattina alla sera. Non riesco a vedere altro, nemmeno le partite – ha dichiarato il tecnico -. Provo un grande vuoto. Sto peggio adesso dei giorni passati a Kiev sotto le bombe. Là c’era da fare: organizzare la fuga, parlare con l’ambasciata. Qui non si può fare niente. Solo guardare e sentire chi è ancora là”.

De Zerbi ha spiegato che potrebbe anche andare ad allenare altrove: “Mi hanno cercato delle squadre all’estero, ma non ho voluto neanche parlarne. Abbiamo ricevuto una lettera con cui il club ci ‘libera’. Ma ora non ho l’animo. Non riesco a pensare a un’altra squadra – ha aggiunto -. Ho fatto sette mesi in Ucraina, non si cancellano in dieci giorni. Anzi, se prima o poi dovesse riprendere il campionato ucraino, mi piacerebbe fare un altro anno allo Shakhtar, se ancora mi volessero. Ha la priorità, aspetto finché ci sarà la possibilità di tornare”.

“Qualunque fosse la squadra, anche senza i brasiliani, anche se non volessero o potessero puntare a vincere. Sarebbe importante per me – questo il pensiero di De Zerbi -. Perché ci hanno costretto a scappare come ladri, ma noi abbiamo lavorato. I ladri, i delinquenti, sono i russi che ci hanno invaso”.

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