Coronavirus, Rustu racconta l’uscita dall’incubo

Dopo aver fatto preoccupare gli appassionati di calcio di tutto il mondo e in particolare quelli turchi, Rustu Recber può finalmente raccontare la terribile esperienza vissuta contraendo il Coronavirus.

L’ex portiere del Barcellona se l’è vista brutta dopo essere stato ricoverato in gravi condizioni, ma ora la paura è svanita, come dichiarato in un’intervista a ‘Tuttomercatoweb’: “Sto lentamente tornando me stesso, le mie condizioni di salute migliorano ogni giorno. l mio corpo era un po’ debilitato, ho dovuto affrontare un trattamento molto pesante, ma sono sulla via del recupero e posso solo ringraziare Dio. Adesso dovrò restare in quarantena a casa per circa altri 15 giorni”.

“Il primo giorno avevo solo un leggero mal di gola – prosegue il racconto di Rustu – Il secondo mi è salita la febbre, ma non superavo i 37,5 gradi. Ho contattato il mio medico di famiglia e ho iniziato a prendere antipiretici e antidolorifici, ma nel frattempo avevo perso anche appetito, olfatto e gusto, oltre ad avere sempre una strana tosse. Ho sottovalutato la cosa, ma poi la febbre mi risaliva di continuo, il settimo giorno era molto alta. Dopo altre 48 ore senza che la mia temperatura corporea diminuisse, ho cominciato a preoccuparmi davvero e, su indicazione del medico, sono andato in ospedale. Mi hanno fatto degli accertamenti, avevo una brutta polmonite ed ero positivo al tampone. Ho passato ore difficili, è stata una delle partite più dure di tutta la mia vita, ma il peggio è passato e finalmente sono potuto tornare a casa”.

“Questo virus è una cosa seria – la conclusione – Non ci si può scherzare o prenderlo sotto gamba. Il COVID-19 sta minacciando l’intera umanità, restiamo a casa ed evitiamo i contatti non necessari con gli altri. Ascoltate me, che l’ho vissuto in prima persona”.

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