
È un Diego Perotti inconsolabile quello che si presenta ai microfoni di ‘Premium Sport’ dopo la netta sconfitta subita dalla Roma a Barcellona nell’andata dei quarti di Champions.
Dzeko e Di Francesco hanno recriminato per l’arbitraggio e i due rigori non concessi ai giallorossi, l’attaccante spagnolo fa invece un’analisi lucida e sportiva, soffermandosi sul proprio errore sottoporta sull’1-0 a inizio secondo tempo e dando una spiegazione particolare dei due autogol della Roma: “Il Barcellona ti costringe quasi a entrare nella tua porta, sono fortissimi. Il problema è che se poi non segni quando hai le occasioni, non si può recriminare, neppure con l’arbitraggio. Io mi son mangiato il gol del pareggio che poteva cambiare tutta la partita. Certi errori non si possono fare: è vero che i miei compagni mi tolgono un po’ di visione, ma non si può sbagliare, stai giocando i quarti di Champions e non si possono cercare alibi. L’errore è tutto mio e devo riconoscerlo, non mi posso nascondere”.
“Il secondo gol, dopo il mio errore, mentalmente ci ha dato uno schiaffo – ha aggiunto l’ex genoano – E poi quando abbiamo fatto il 3-1 non dovevamo prendere il quarto, così avremmo potuto giocarcela in casa nostra. Parleranno tutti dello stop di Gonalons ma l’errore non è suo, è di tutti da destra a sinistra, nel tornare e nell’impostazione. Dobbiamo essere squadra: quando si vince siamo tutti contenti e non è che quando si perde è colpa dei singoli. Peccato, perché quattro gol di differenza almeno per oggi sono troppi“.