Atalanta, contro l’Eintracht Raffaele Palladino vuole coraggio

Articolo di Martino Davidi

Le parole del tecnico, all'esordio in Champions con la Dea, e di Scamacca.

Alla vigilia della sua prima partita sulla panchina della Dea in Champions League a Francoforte contro l’Eintracht il tecnico dell’Atalanta Raffaele Palladino ha spronato la squadra nella conferenza stampa di rito. Ecco le sue parole.

“Va ritrovato l’entusiasmo fisiologicamente perso, ma in sala video ci siamo ripetuti che ci vuole leggerezza. Via i cattivi pensieri, sì al coraggio e all’intensità. A Francoforte ci portiamo il secondo tempo di Napoli. Servono intensità e coraggio, verticalizzazioni o cambio di lato quando è il caso. Non voglio una squadra che si abbatte”.

“Bisogna ritrovare la famosa scintilla, ma lavorando sul piano fisico, tecnico e mentale sto già avendo sensazioni positive dai giocatori. Voglio rivedere coraggio e più intensità. L’Eintracht gioca bene a calcio e segna tanto, ha sfornato grandi giocatori che ha venduto, va rispettato”.

Ha parlato anche Gianluca Scamacca, tornato al gol nella sconfitta per 3-1 contro il Napoli: “Palladino ci ha portato positività, ma soprattutto idee chiare e ben decise fin dal primo giorno. Credo sia la cosa più importante. A Napoli sono entrato carico, mi è piaciuto che abbiamo giocato insieme. Potevano segnare De Ketelaere e Lookman. Ho rivisto una squadra unita”.

“Nessuno entra in campo pensando che il campionato sia meno importante della Champions. Diamo sempre il cento per cento: i dati dicono che in Europa abbiamo fatto meglio, cercheremo di portarli a favore anche in Serie A”.

“Con l’Eintracht sarà una partita intensa e difficile, ma sappiamo quello che dobbiamo fare. Ne abbiamo tante davanti, più minutaggio può consentirmi di entrare più in condizione. La cosa che mi ha fatto più male è stare lontano dalla squadra e dallo spogliatoio. Un periodo tosto che m’è servito tantissimo”.

Grande appassionato di sport, è stato un discreto lanciatore di peso ma ha dovuto smettere per problemi ai tendini. Ciò non gli ha impedito di mantenere i legami con il magico mondo dell’atletica. Gli piace scrivere, ma anche leggere: il suo autore preferito è Stephen King e spera di poterlo incontrare un giorno.

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