Duro comunicato della Curva Sud che, rispondendo anche a Luciano Spalletti, ha confermato la propria assenza anche contro il Lione.
“A Roma ci sono le barriere, le multe per cambio posto, scanner biometrico, triplo filtraggio, ispezione delle scarpe, divieto di lanciare cori dalla balaustra, sequestrano le sciarpe “offensive”, non si possono fare cori tradizionali, niente fumogeni, torce e controlli perfino ai bambini. Lo Stadio Olimpico non è un luogo adatto per la nostra enorme passione. Se finalmente vi siete resi conto che la Sud è indispensabile, siete ancora in tempo per battere i pugni sul tavolo contro prefetto e questore per farla tornare a tifare liberamente. Ma sul serio, perchè siamo stufi delle solite frasette”.
“Quelli che “si sono messi di traverso” sono presenti ad ogni trasferta in Italia e in Europa ed hanno tutti 5/10/25 anni alle spalle di Curva Sud. Siamo tutte menti aperte e pensanti e andiamo fieri del nostro dissenso e di non esserci piegati al loro modello di tifo. Assenti oggi per tornare grandi e avvelenati domani. Mr. Spalletti, noi nel complesso la stimiamo sia come allenatore sia per come tiene testa ai giornalisti, vogliamo sperare abbia detto un’idiozia in buona fede perchè non capisce certe dinamiche. Chiediamo totale rispetto per un dissenso civile e comunque uno sforzo per capire”.
“Ora tutti concentrati su giovedì, tutte le altre questioni contano poco. Col cuore ci siamo e fisicamente speriamo di esserci in un altro settore ospiti ai quarti di finale. Facciamo notare che non solo il cuore del tifo è assente, ma che ci saranno solo 25000 spettatori giovedì. Fatevi una domanda e datevi una risposta. Ad esempio sul caro biglietti, ma non solo. E mettetevi in testa che il tifoso non è colpevole di tutto ciò, ma ne è vittima. Non vediamo l’ora di riabbracciare la Roma e la Sud all’Olimpico. Iniziate (come minimo) a togliere totalmente multe e barriere e la Sud tornerà a tifare”.