Atalanta-Inter: il Pagelloide della Beneamata

L’opinionista di Sportal.it Matteo Vigliotti dà i voti agli uomini di Luciano Spalletti.

Handanovic 6: sembra paradossale attribuire la sufficienza a un portiere che ha preso ben quattro gol, ma nel primo tempo è a mani basse il migliore in campo dei suoi con due veri e propri miracoli prima su Ilicic e poi su Toloi. Nulla può fare sulle reti dei padroni di casa

D’Ambrosio 3,5: una sciagura. Nel primo tempo gioca costantemente alto e viene sempre preso d’infilata in velocità. Chiunque giochi dalle sue parti riesce a passare con una facilità incredibile. Quando Spalletti lo sposta nel ruolo di difensore centrale, l’Inter prende altri 2 gol. 

Skriniar 4: è la peggior partita dello slovacco da quando è in Italia. Da quando ha vestito la maglia dell’Inter, mai i nerazzurri hanno preso quattro reti, almeno fino a oggi. Si perde completamente Mancini in occasione del vantaggio dell’Atalanta e ostenta tutt’altro che la solita sicurezza

Miranda 4: stessa prova del compagno di squadra anche se la sua è durata meno a causa della sostituzione. Lo scontro di gioco in area di rigore dell’Inter è stato forse decisivo per il cambio, ma la prestazione del capitano del Brasile è stata comunque condizionata dal gol del vantaggio bergamasco sul quale non è riuscito a chiudere su Hateboer oltre a tante, troppe disattenzioni 

Vrsaljko s.v

Asamoah 5: il più positivo della retroguardia nerazzurra, anche perché le azioni più pericolose bergamasche arrivano dalla sinistra. Si perde completamente Ilicic sull’1-0, ma per sua fortuna Handanovic effettua una parata super. Per il resto ha almeno la grinta di offrire qualche spunto interessante in zona offensiva

Gagliardini 3,5: sembra il fratello scarso di quello che ha segnato una doppietta davanti a 70 mila tifosi. Non indovina assolutamente nulla, i suoi inserimenti sono costantemente poco incisivi e lascia sempre scoperto il centrocampo, zona dove Ilicic e Gomez possono fare quello che vogliono

Vecino 4: la stanchezza della partita con il Barcellona si fa sentire e lo si vede anche da qualche fallo di troppo come quello che gli è costato il giallo. Spalletti ha deciso di togliere lui e non Gagliardini proprio perché ammonito

Borja Valero 5,5: appena entrato, pronti via e l’Inter si procura in maniera anche fortunosa il rigore del pareggio. Sembra essere decisamente il talismano di Spalletti, fino a quando Mancini sbuca in mezzo a quattro uomini e porta la partita su un binario unico. Per lo meno, è quello che sbaglia meno passaggi

Brozovic 4: dalla gara con il Barcellona, non sembra più lo stesso. Forse accusa un po’ di stanchezza, ma è proprio in queste gare fisiche che l’Inter ha bisogno del vero Brozovic. Il doppio giallo (anche abbastanza stupido) è la ciliegina su una torta a cui gli interisti non erano più abituati

Politano 5: la sua qualità è stata decisamente oscurata da una vera e propria gabbia disegnata da Gasperini per arginare l’ex Sassuolo che viene sempre raddoppiato tutte le volte che tocca palla. Mezzo punto in più per essersi guadagnato il calcio di rigore, ma è stato più il demerito del duo Berisha-Mancini che merito suo

Keita s.v

Perisic 3: irriconoscibile. Non crea nessuna occasione pericolosa e anche quando si abbassa per venire incontro ai compagni è un disastro. Spalletti non lo sostituisce neanche a piangere in cinese, ma le sue ultime performance dopo il buon avvio di campionato, forse, dovrebbero far riflettere il tecnico di Certaldo. Un po’ di panchina gli farebbe bene

Icardi 5: nel primo tempo è un fantasma. L’unica volta in cui viene a prendersi il pallone è quando lo regala a Ilicic facendo ripartire il contropiede dell’Atalanta che per poco non costava il gol di Zapata. Nella ripresa realizza con freddezza il calcio di rigore del momentaneo pareggio, ma poi si perde completamente Djimsiti per il gol del tris. Settima rete in campionato in una giornata nera

Spalletti 4: la doppia diga Gagliardini-Vecino è tutt’altro che impenetrabile e infatti al termine del primo tempo è già costretto a operare il primo cambio. Una volta trovato in maniera fortunosa il pareggio, la sua Inter sembra essere rinata prima del durissimo colpo di Mancini, per poi sparire completamente dal campo. Inspiegabile la sostituzione Miranda-Vrsaljko.

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