Agnelli: “Nessuna pressione mafiosa”

"Non sono mai arrivate informazioni sulla presunta appartenenza di Dominello alla 'ndrangheta".

Lunedì è stato il giorno della testimonianza di Andrea Agnelli al processo Alto Piemonte sulle infiltrazioni di ‘ndrangheta.

“Abbiamo chiarito tutto”: questo il commento di Ivano Chiesa e Domenico Putrino, avvocati di Rocco Dominello, l’imputato che, per l’accusa, tentò di infiltrarsi nel business del bagarinaggio per conto delle cosche.

“Rocco è un incensurato che non ha nulla a che fare con la criminalità organizzata – hanno detto -. Ci sono pentiti che escludono che sia un mafioso. Il papà di Rocco, Saverio, ha scontato una condanna inflitta nel 1982 e, anche se adesso è imputato, fino a prova contraria è un cittadino come tutti gli altri: Rocco è sotto accusa solo per il suo vincolo di parentela, e questo è inaccettabile”.

I legali hanno sottolineato che “Agnelli ha detto che non ci sono mai state pressioni mafiose su nessuna delle 700 persone dello staff della Juventus e che dalla questura, nonostante i continui contatti, non sono mai arrivate informazioni sulla presunta appartenenza di Dominello alla ‘ndrangheta”.

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