Morto Flaviano Zandoli, giocò in A. In Duomo a Cesena i funerali

Articolo di Aldo Seghedoni

A dodici anni è entrato nel settore giovanile del Cesena, per poi passare, tra i 14 e i 18 anni, a quello della Juventus.

Il mondo del calcio piange Flaviano Zandoli, scomparso a 78 anni e i cui funerali si svolgeranno mercoledì alle 10 nel Duomo di Cesena.  Era nato a Gambettola, in provincia di Forlì-Cesena, il 22 aprile 1947. A dodici anni è entrato nel settore giovanile del Cesena, per poi passare, tra i 14 e i 18 anni, a quello della Juventus. Con i bianconeri torinesi non è però mai riuscito a esordire in prima squadra. Tornato a Cesena per svolgere il servizio militare, ha fatto parte della “Compagnia Atleti” di Bologna e da lì ha dato avvio alla sua carriera da calciatore.

Dal 1967 al 1982 l’attaccante ha vestito la maglia di cinque club: Cesena, Sambenedettese, Padova, Reggiana e Ascoli, l’unica società con cui ha calcato i campi della massima serie in una carriera di tutto rispetto. Con il Cesena ha giocato nella stagione 1967-1968 e tra il 1978 e il 1980, collezionando complessivamente 66 presenze e otto gol. Con il club romagnolo ha anche conquistato il campionato di Serie C nel 1968, chiuso al primo posto del girone B con 51 punti, tre in più rispetto a Prato e Spezia.

Un altro successo importante è arrivato nel 1978 con l’Ascoli, con cui ha vinto la Serie B. Sempre con la squadra marchigiana ha disputato le uniche due stagioni in Serie A della sua carriera, nel 1974-1975 e nel 1975-1976, totalizzando 50 presenze e otto reti. In modo curioso, uno di questi gol lo segnò proprio contro il Cesena, allo stadio “Dino Manuzzi”: era il 7 marzo 1976 e la rete arrivò al quarto minuto della partita Cesena-Ascoli, poi conclusa sul 3-1.

Dopo il ritiro dal calcio giocato, Zandoli ha intrapreso la carriera di allenatore, guidando diverse squadre. Tra queste la Primavera del Cesena nella stagione 1994-1995, la formazione Juniores regionale della Savignanese e il Gambettola, società nella quale ha ricoperto anche ruoli dirigenziali. Nel 2012 si è candidato alla carica di sindaco di Longiano, venendo però sconfitto da Ermes Battistini, mentre nel 2016 il suo volto è stato raffigurato in un murale dello stadio comunale “Mirabello” di Reggio Emilia, insieme a quello di altri allenatori e calciatori legati alla storia della Reggiana.

 

Gli dicono tutti che è troppo elegante ma lui non crede sia vero. Ha sempre avuto una grande attrazione per la NBA ma l’altezza non l’ha mai supportato e così ha dovuto ben preso riporre il sogno nel cassetto di diventare un giocatore di basket professionista. Ma non considera che scrivere sia un ripiego, tutt’altro.

TG SPORT

Articoli correlati