Venezia si aggiudica il derby europeo

Pur con qualche brivido, vince e si qualifica la Reyer Venezia, che espugna il parquet di Avellino pur con la squadra ancor priva di Stone e Batista. Dopo aver condotto per tutta la prima parte del match, i lagunari nel finale prestano il fianco alla rimonta dei padroni di casa, che alla fine sono penalizzati da una pessima serata in lunetta (10/22) che vale il 68-72 finale. Decide il match un super Haynes, che mette a referto 16 punti con 6/9 dal campo, bene Ejim (10 + 7 rimbalzi) e McGee in uscita dalla panchina. A sprazzi, incidono Hagins e Peric. Per Avellino non bastano i 12 + 16 rimbalzi di Fesenko (2/8 ai liberi) né i 15 di Logan o i 14 di Randolph. Venezia passa il turno, Avellino termina qui la sua avventura.

Inizio dominato dalle palle perse di Avellino, in cui Logan disfa tanto piuttosto che creare, cui si contrappone la grande energia in un Peric scheggia impazzita che vale il break di 6-0 che apre le marcature. Dopo tante brutte scelte ci pensa Leunen, con una tripla, a scuotere i suoi, con la Sidigas che alza il volume della radio in difesa, specie con Fesenko, che piazza un paio di stoppate. I canestri di Thomas e Logan riportano la gara in parità, con coach De Raffaele che piazza la zona (dopo il secondo fallo sanzionato a Peric) ma subisce i kili e i centimetri del lungo irpino ex Jazz. La gara rimane bloccata e con tante situazioni di gioco rotte: Haynes ed Hagins ci mettono pepe in difesa prima ed in attacco poi, per il nuovo +5 ospite, ma Adonis Thomas è in serata: giro sul perno, fade e canestro con fallo subito. Venezia però ci mette tanta forza e voglia a rimbalzo e la magata di Ejim sulla sirena vale il 14-21 al primo riposo.

Dopo qualche minuto di polveri bagnate è l’estro di Mcgee ad accendere l’incontro, mentre la Sidigas continua a schiantarsi contro la difesa lagunare, che costringe i ragazzi di Sacripanti a forzare. Dopo tanta sofferenza a rimbalzo, il ritorno sul parquet di Fesenko smuove finalmente il punteggio sul tabellone dei biancoverdi, crollati anche a -11, ma Hagins è un fattore in situazioni di mobilità dal post alto ed è un maledetto rompicapo per gli avversari, con il +13 che arriva poco dopo sulla tripla con tanto spazio di Ejim. Nel momento di maggior difficoltà ci pensa Randolph a scuotere i suoi con 4 punti in fila, seguito poco dopo da un Logan che alterna disfatte ad autentici miracoli.  Si alzano i ritmi, ne consegue lo spettacolo: Ress mette la tripla dal parcheggio, Ragland inizia a produrre e la sfida resta sui binari dell’equilibrio. De Raffaele chiama timeout per dare maggiore equilibrio ai suoi, ne esce un Haynes concreto, che prima va in penetrazione, poi spara due triple da lontanissimo, di cui una sulla sirena, per il 27-40 che manda le squadre all’intervallo.

Haynes ricomincia laddove aveva lasciato, con una tripla, ma dopo il colpo del ko Thomas si scuote la polvere e regala ossigeno ai suoi con 5 punti in fila, con Ragland che mette il coltello nella piaga e con un break di 8 punti regala il 35-43 ai suoi. Venezia si blocca, serve Peric a sbloccarla dalla lunetta, ma la pressione di Green a tutto campo regala a Randolph due comodi punti per dare ritmo e voglia ai ragazzi di Sacripanti. Uscendo dalla panchina, la Sidigas trova Zerini positivo, con qualche rimbalzo e una tripla dall’angolo che accende il PalaDelMauro, ma Ress spegne subito ogni entusiasmo con una tripla mortifera delle sue. E’ magia pura, con Logan che mette una bomba assurda, che manda le squadre al 30’ sul 49-56 che lancia i tentativi di rimonta irpina per il quarto periodo.

Avellino spreca molte possibilità di rientro, dalla lunetta e con qualche palla persa di troppo, Venezia non è da meno e paga un Logan finalmente importante che prima prende d’infilata la solida difesa veneziana, poi va col furto con scasso del 55-59 che costringe De Raffaele alla sospensione. Nel momento di maggior sofferenza ci pensa Filloy con una tripla a rimettere sette lunghezze tra le due squadre. Avellino ha però una marcia in più, si accende Logan che prima serve Randolph per la tripla, poi si mette in proprio e regala un il -1 (61-62) alla Sidigas a 4’ e mezzo dalla fine. Ortner è cinico nel catturare una palla sporca per il +4, è Randolph a rispondere con la difesa avellinese che non fa passare più nulla, ma nel contempo non raggiunge mai la parità sbagliando non poco dalla linea della carità. A chiudere i giochi ci pensa Haynes che va sopra il ferro e chiude di fatto il doppio confronto con 55” di anticipo. Avellino ci crede, segna dalla lunetta, autentica rarità, recupera e va di nuovo a cercare Fesenko, che però fa solo un 1/2 che vale il pareggio. Sacripanti decide di andare col fallo, ma Filloy non trema dalla lunetta e De Raffaele decide di rispondere con egual moneta per evitare guai maggiori. Non arrivano però punti dalla lunetta, finisce 68-72, con scarto analogo a quello dell’andata.

Articolo in collaborazione con Basketissimo.com

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