Pashutin: “Non piangiamoci addosso”

La Red October Cantù esce sconfitta dal “lunch match” di Trieste, battuta dall’Alma di coach Eugenio Dalmasson 102 a 82.

Queste le parole di coach Evgeny Pashutin in sala stampa, nel post partita: “Per noi è stata una partita molto dura. Il nostro obiettivo era quello di limitare i tiratori di Trieste: Cavaliero, Strautins, Fernandez, Sanders, ma non ci siamo riusciti. Dovevamo mettergli pressione ed, invece, a loro abbiamo concesso troppi tiri aperti”.

“Abbiamo poi provato a reagire nel quarto periodo – ha proseguito Pashutin – ma, con venti o più punti di svantaggio, ormai era troppo tardi. Nell’ultima frazione abbiamo anche tirato fuori un po’ del nostro carattere ma la partita era già decisa, dovevamo farlo prima. La nostra è stata una mentalità troppo morbida, senza una vera difesa e Trieste ci ha puniti. Loro sono una buona squadra, hanno meritato di vincere e gli auguro il meglio”.

“Come sapete questo non è affatto un buon momento per noi – fa presente il tecnico russo alla stampa – ci sono tante voci in giro, chiacchiere che di certo non ci fanno bene, ma questa non deve essere una scusa. Come non deve essere una scusante anche l’assenza di Mitchell. Ai miei ragazzi ho detto di guardare avanti. Negli spogliatoi ho detto alla squadra che bisogna restare uniti ma che per farlo serve una mentalità assolutamente diversa, dobbiamo lottare come dei guerrieri, senza piangerci addosso. Questa è la vita, non bisogna mai mollare”.

“La vita a volte ti colpisce ma serve restare in piedi, senza cadere. Il futuro continua. Nella vita bisogna avere personalità. I giocatori sono dei professionisti – ha concluso l’head coach di Cantù – ma prima di tutto devono essere uomini e, questo, è quello che ho detto alla squadra nel post gara”.

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