A San Antonio è la fine di un’era

A San Antonio è la fine di un'era: il leggendario Gregg Popovich si dimette, ma continuerà ad assistere la squadra come Presidente.

A San Antonio è la fine di un’era. Dopo ben 29 anni, 1390 vittorie in regula season e 5 titoli NBA, infatti, Gregg Popovich rassegna ufficialmente le dimissioni dal ruolo di capo allenatore degli Spurs.

La decisione sarebbe arrivata soprattutto sulla base delle recenti problemi di salute avuti dal tecnico 76enne nel corso di questa stagione. Al suo posto la franchigia texana ha deciso di promuovere a head coach Mitch Johnson, che ha rivestito il ruolo di assistente dello storico allenatore nelle ultime cinque stagioni.

La storia fra Popovich e i San Antonio Spurs, tuttavia, non si è conclusa, poiché l’allenatore più vincente della storia della NBA andrà a ricoprire il ruolo di Presidente della Franchigia.

“Sebbene il mio amore e la mia passione per il gioco rimangano, ho deciso che è ora di lasciare il ruolo di capo allenatore. Sarò eternamente grato ai meravigliosi giocatori, allenatori, staff e tifosi che mi hanno permesso di essere al loro servizio come head coach degli Spurs e sono entusiasta dell’opportunità di continuare a sostenere l’organizzazione, la comunità e la città che sono così importanti per me” queste le parole di Gregg Popovich.

“L’impatto straordinario di coach Pop sulla nostra famiglia, su San Antonio, sugli Spurs e sul gioco del basket è molto profondo. I suoi riconoscimenti e premi non rendono giustizia all’impatto che ha avuto su così tante persone. E’ davvero unico come persona, leader e allenatore. Tutta la nostra famiglia, insieme ai tifosi di tutto il mondo, gli è grata per i suoi straordinari 29 anni come capo allenatore dei San Antonio Spurs” queste, invece, le dichiarazioni del proprietario della franchigia Peter J.Holt.

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