Storica la sua vittoria nella Coppa dei Campioni del 1978 con la GEAS Sesto San Giovanni, squadra di cui divenne il simbolo.
È morta stamattina nella sua casa di San Nicola Arcella, in provincia di Cosenza, Mabel Bocchi, considerata la più grande cestista italiana di sempre e una delle prime donne sportive molto popolari del nostro paese. Aveva 72 anni, essendo nata a Parma il 26 maggio 1953 da padre italiano e madre argentina. Il suo nome completo era Liliana Mabèl Gracielita Bocchi. Aveva un fratello, Norberto, campione di bridge, e una sorella, Ambra, anche lei ex giocatrice di Serie A, oggi allenatrice a Scalea. Ha trascorso l’adolescenza in Irpinia, dove la sua famiglia si era trasferita per motivi di lavoro, e proprio dall’Irpinia partì la sua carriera cestistica.
La giocatrice alta due metri è diventata milionaria, ma non grazie al basket: foto
Esordì infatti a 15 anni in serie B nella Pallacanestro Avellino, formazione che contribuì a portare in Serie A già alla sua prima stagione, al termine della quale fu acquistata dalla GEAS di Sesto San Giovanni, squadra di cui diventò il massimo simbolo. Con la squadra sestese Bocchi, alta 1,86 e centro di ruolo, vinse 8 scudetti in 9 stagioni tra il 1970 e il 1978, gli ultimi 5 dei quali consecutivi, e una Coppa Italia nel 1973. Ma il suo capolavoro, proprio nel suo ultimo anno alla GEAS, fu la conquista, col grado di capitana, della Coppa dei Campioni 1978, battendo nella finale di Nizza le cecoslovacche dello Sparta Praga.
Quella fu la prima volta in cui una squadra femminile italiana di qualsiasi sport si aggiudicava un titolo continentale e, per quanto riguarda il basket, in cui un club femminile non proveniente dai Paesi dell’Est si laureava campione d’Europa. La vittoria fu anche l’occasione per Bocchi, spalleggiata da altre colleghe di rilievo internazionale nonché compagne di club come Lella Battistella e Rosetta Bozzolo, di portare avanti rivendicazioni economiche riguardanti, tra l’altro, la riduzione del gap salariale e delle restrizioni all’accesso alle terapie mediche al pari dei loro colleghi uomini.
Si ritirò dall’attività nel 1982 dopo aver giocato tre stagioni nel FIAT Torino e una nel Basket Femminile Milano. Oltre che grande giocatrice di basket, è stata un personaggio poliedrico: laureata all’Isef nel 1974, nel 1978, quando ancora giocava, iniziò l’attività di giornalista sportiva in televisione partecipando negli anni ottanta a diverse edizioni della Domenica Sportiva, e in seguito ha collaborato con il Corriere della Sera e la Gazzetta dello Sport. Le venne offerto di fare un servizio fotografico per Playboy ma lei rifiutò. Alcuni ricorderanno anche la sua breve comparsa nel film commedia del 1985 “Lui è peggio di me” con Renato Pozzetto e Adriano Celentano.