Massimo Zanetti indica l’uomo simbolo della sua Virtus

“Sarà la bandiera del club finché rimarrò, sarà il nuovo Brunamonti”.

Attraverso la sua gestione, la Virtus Bologna nel giro di 5 anni è passata dalla A2 all’Eurolega, passando per la conquista del tricolore avvenuta lo scorso anno ai danni dell’Olimpia Milano. Massimo Zanetti, il patron delle Vu Nere, non può che gongolare di fronte ai successi ottenuti, svelando, nel corso di una lunga intervista rilasciata a ‘La Gazzetta dello Sport’, le tappe e i retroscena di una favola celebrata ormai da tutti gli addetti ai lavori.

“Tutto è cominciato da quella promessa che feci al compianto Alberto Bucci. Voleva che fossi io a riportare in alto la Virtus, gli risposi che lo avrei fatto per lui, ormai malato da tempo, e per la città di Bologna dove sono arrivato nel 1973, a 25 anni, avviando la mia carriera imprenditoriale. La scintilla si è accesa quando ho visto in tv la Virtus retrocedere a Reggio Emilia. Mia figlia, tifosa virtussina, era molto abbattuta, e anch’io ci sono rimasto male. Poi mi ha chiamato Bucci e ora sono qui felice di essermi dedicato a questo sport più bello e spettacolare del calcio. Un assist di Teodosic mi fa sobbalzare dalla sedia. Sono emozioni che non vivo in altri sport se non nel ciclismo”, ha esordito.

“L’arrivo di Teodosic e degli altri giocatori era l’unica strategia per andare sul sicuro perché l’obiettivo era allestire una squadra più forte per tornare in Eurolega dopo la delusione dell’anno scorso, e siamo stati bravi a sfruttare le occasioni. La campagna di Russia, con gli arrivi di Hackett e Shengelia, è stata gestita ottimamente da Baraldi. Ora questa squadra può andare avanti nel tempo.
L’anno prossimo faremo al massimo due innesti ma dipende da come evolveranno le opzioni per i rinnovi di Mannion e Shengelia. Su quest’ultimo siamo a buon punto”.

Infine, la rivelazione su chi sia l’uomo simbolo della sua gestione: “Sicuramente Pajola. È con noi da sempre. Ha un contratto fino al 2025 ma vogliamo andare avanti. Sarà la bandiera del club finché rimarrò, sarà il nuovo Brunamonti. Di Ale mi piace la grinta, con lui in campo la squadra svolta sempre. Spero solo che non voglia andare in NBA…”, ha concluso.

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