L’Eurocup passa in blocco alla FIBA?

I duellanti, deposte le armi, hanno lasciato il meeting a sorpresa di Monaco, nel migliore dei modi, anche se il percorso è ancora accidentato. Si tratta di pesare gli interessi, di cedere qualcosa, ma  in questo momento l’uno ha bisogno dell’altra. E si sa che i matrimoni d’interesse sono quelli più riusciti.
 
In pratica la proposta più ragionevale è quella di legare i destini delle due organizzazioni attraverso questi passaggi: l’Eurocup con le sue 24 squadre (e i suoi oneri che ad oggi sono superiori al giro d’affari, incassi, sponsor e marketing) passa in blocco alla nuova Champions FIBA League la cui vincente sarà promossa all’Euroleague  e sparisce l’Europe Cup, evento negletto, con 4400 spettatori nella finale Francoforte-Varese.  
 
La FIBA accetterà una cogestione che mina la sua sovranità, quando NCAA  e  NBA  sono già fuori dal suo controllo (anche per quanto concerne  le regole del gioco, dimensioni dei campi, rosters, etc) e fuori dall’America per ora l’Europa è l’unico mercato interessante di club? Si fermerà Patrick Baumann o andrà fino in fondo, spaleggiato dal CIO che  a sua volta deve stare attento a non perdere in futuro il Dream Team come il commissioner Stern ha predetto prima di lasciare, e la Comunità Europea di traverso e per la quale questa contesa nel caso si andasse in ribunale ha certamente un senso sportivo, ma soprattutto riguarda il capitolo dei diritti dei lavoratori e la libertà d’impresa della comunità?
 
Fatto sta che lunedì 3 maggio la FIBA ha preso atto – senza un commento ufficiale – del pacchetto di proposte dell’Euroleague, fra le quali è stata infilata una spina acuminata che veniva già agitata da tempo: si tratta del riconoscimento economico ai club che danno i giocatori alle nazionali. Un onere che ricadrà a cascata sulle Federazioni Nazionali che devono essere consultate, già gravate inoltre delle polizze di assicurazioni, particolarmente onerose per quanto riguarda i giocatori NBA e impossibili da onorare per paesi in via di sviluppo o piccoli, problema che non si pone per la Fip con il suo bilancio da 40 milioni di euro all’anno e che fa cassa con 300 mila tesserati (di cui la metà minicestisti), i NAS (tesseramento dei giocatori) e le multe .
 
Altro “busillis” i club licenziatari che oggi sono 11 fra cui Armani. E come azionisti concorrono agli utili ma anche alle perdite. In previsione di un’espansione a 18-20-22 franchigie con nuove licenze che significherebbe un allargamento del calendario, magari 2-3 gare settimanali compresa la domenica, fino a dove la FIBA può cedere, per due ragioni ovvie? Da una parte una maggior qualità di giocatori, visibilità e entrate contro minori risorse per la Champions FIBA, e una castrazione dei campionati nazionali? Si potrà ragionare ancor in termini di licenze invece che di diritti sportivi, elemento sacrosanto e inviolabile? E perchè Lega Adriatica, Lega Baltica, Lega Spagnola dovrebbero avere un turn over annuale e altre non come nel caso di Italia, Francia, Turchia e Grecia? Ci sono inoltre tanti altri aspetti che via via verranno a galla, come gli arbitri, il costo di addestramento e di gestione e magari anche vedere se sia il caso di sganciarsi dai vivai.
 
L’Euroleague, promotrice a sorpresa dell’incontro per salvare l’immagine sportivo-organizzativa delle Final Fuor di Berlino (13-15 maggio), ha acquisito un punto a suo favore per quanto riguarda la capacità diplomatica, certamente spinta dalla IMG per evitare un rovinoso ingresso del partner americano, esprimendo – si legge alla fine del cmunicato – “la speranza di un secondo incontro per poter discutere l’intero argomento in un prossimo futuro”. Che, alla luce dei molti punti nodali in discussione e delle urgenti scadenze, spetta alla FIBA decidere, e con quali modalità. In caso di accordo, l’Euroleague potrebbe partire con 2 squadre in più, con la squadra campione d’Italia e Francia.
 
Queste le proposte punti principali presentate da Euroleague Basketball, come si legge nel documento lanciato da Barcellona:
1) Definizione di un accordo di collaborazione per un quadro stabile e a lungo termine, in cui la fiducia reciproca svolga un ruolo centrale.
2) Eliminazione di eventuali sanzioni per i Club e le squadre nazionali, nel rispetto sia della libertà dei club di decidere il loro futuro come pure la partecipazione delle squadre nazionali alle competizioni per i quali essi si sono qualificati, e la modifica di tali norme e regolamenti che attualmente permettono tali sanzioni.
3) Integrazione di FIBA ed Euroleague Basketball attraverso nuove strutture di governance e concorrenza:
a. Governance: FIBA partecipa all’organizzazione di Euroleague Basketball
b. Concorsi:
i. Euroleague Basketball continuerà a gestire il primo livello di competizioni europee per club, attualmente con 40 Club. Il Board di FIBA Basketball Champions League gestirà il secondo livello di competizioni europee per club
   ii. L’applicazione di accesso verticale dal basso verso l’alto nelle competizioni europee attraverso un sistema di promozione per rispettivo campione di ciascun campionato nazionale, studiando un aumento dell’accesso da una competizione all’altra
       iii. Accordo sui calendari concorrenti, in cicli di quattro anni, accettando di studiare l’inserimento di finestre per l’attività della squadra nazionale, secondo il progetto di FIBA 2017
            iv. FIBA gestisce in esclusiva le regole del gioco, trasferimenti internazionali, doping, regolamenti, attività di controllo e esecuzione
4) Definizione di standard comuni per la partecipazione dei giocatori in competizioni per nazionali:
a. Polizza di assicurazione: minimo standard per essere applicate in modo coerente per tutti i club
b. Compensazione concordato ai club per i loro contributi alla competizioni per nazionali seguendo il modello degli altri sport professionistici
 
“La proposta – si legge nel comunicato – è stata sviluppata in accordo con le principali squadre nella comprensione dell’importanza della creazione di una stabile e regolare collaborazione con la Federazione internazionale al fine di consentire la stretta cooperazione tra tutte le organizzazioni internazionali di pallacanestro basata sull’impegno verso la crescita del basket professionistico e amatoriale, guardando al futuro”.
 
“Nonostante l’approccio costruttivo di tutti i rappresentanti di Euroleague Basketball che ha portato alla riunione, inclusa l’accettazione delle richieste di FIBA e nonostante l’accordo che Euroleague Basketball ha messo in atto, raggiungendo il numero di club  necessari alle prime gare di livello europeo per club, la FIBA ha rifiutato di rimuovere le sanzioni e le minacce di sanzioni possibili  attualmente ancora in atto”.
 
“Euroleague Basketball continuerà con i suoi continui sforzi per garantire che un’ulteriore crescita del basket club professionistico sia raggiunto attraverso il dialogo, consenso e nel rispetto della libertà di scelta per tutti i club, lasciando spazio per sanzioni o punizioni, né contro qualsiasi club né le altre istituzioni”.
 
I sette delegati di Euroleague che sono andati a Monaco erano: Maurizio Gherardini (Fenerbahce Istanbul), David Federman e Shimon Mizrahi (FOX Maccabi Tel Aviv), George Skindilias (Olympiakos Atene), Juan Carlos Sanchez (Real Madrid), Jordi Bertomeu e Eduard J. Scott (Eurolega).
 
A cura di ENRICO CAMPANA.

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