I playoff di Campana: “Sacchetti e un Diener da Nazionale”

Sportal.it ha chiesto un intervento sui playoff a Enrico Campana, giornalista grande esperto di basket e già prima firma della ‘Gazzetta dello Sport’.

Riesce a Cremona di San Sacchetti il blitz triestino con una favolosa gara di Crawford, il MVP della stagione, con l’high di valutazione (35) e punti (33) di questo playoff ed è la prima semifinale nella storia del club lombardo. Che gode della mano benigna della fortuna. Tre stagioni fa il club  fu retrocesso, ma l’esclusione di Caserta  riaprì le porte della A ed è così che il suo avveduto proprietario, il Vanoli proprietario di una bella ferramenta, uno che alle 6 è già al lavoro, pensò a Sacchetti, colpito dalla lettura del libro in cui il coach spiegava il successo di Sassari con un’umiltà simile a quella del collega Osvaldo Bagnoli ai tempi dell’indimenticabile scudetto del Verona Calcio.

La curiosa storia della nascita di questo fortunato sodalizio me l’ha raccontata Vanoli dopo la conquista della Coppa Italia, il segnale che la squadra stava lievitando e che poteva stupire, anche se. non fino a questi livelli. Ma nulla succede per caso. Nella semifinale Cremona,  che ricorda il triplete di Sassari essendo il  suo cervello in campo lo stesso Travis Diener: lasciata la Sardegna  per andare ad allenare il suo ex college, Sacchetti non si è però rassegnato e l’ha convinto a tornare in campo. Oggi ha 36 anni ma è il manuale del play. Avendo la cittadinanza italiana, perchè non fare un pensierino per rivederlo in nazionale? Ai mondiali di Cina il posto per i naturalizzati è uno solo e – posso dire la mia? – un play di vaglia, carismatico, sarebbe forse meglio un buon mezzo lungo sacificato fuori ruolo, per valorizzare il talento di Gallinari e Belinelli, di Hackett e Della Valle, ma utile anche per riordinare le gerarchie dentro la squadra. Essendo il suo mentore il ct è Sacchetti, e nessuno meglio di lui può valutare le diverse opzioni. Il concetto è quello di stabilire il tipo di ruolo più conviene per puntare su una squadra leggera, da mordi e fuggi, piuttosto che la solita lagna della mancanza di un centro e avere la scusa bona quando si viene soverchiati dai lunghi eccezionali di serbi e dagli spagnoli.

A proposito del fascino che suscitano le squadre leggere,diseredate, quelle però amate dalla gente perchè fin dalla scuola ci hanno raccontato l’esito dell’impari biblica sfida fra David e Golia giusto come metafora per farci capire come tutto è possibile, Trento è come un peso piuma con pugno da ko. Ultima impresa, la rimonta da 0-2 sgretolando ad uno ad una le certezze dei veneziani, come quella di essere i più forti sotto canestro. Convinzione nella quale è caduto De Raffaele puntando troppo sul granitico Vidmar che è solo un buon cambio tattico E in certe gare… Fatto sta che i lillipuziani di Trento hanno imprigionato i giganti veneziani, Watt e Daye che hanno bisogno di giocare in campo aperto e sotto ritmo si spengono,ne hanno fatto le spese. Quando il De Nicolao era la sua di questi playoff, ma dopo aver indirizzato le due vittorie con i trentini alzando il ritmo e le penetrazioni è stato utilizzato a singhiozzo in gara4.

Sotto ritmo Trento è micidiale, chiedere all’Armani di 3 stagioni fa che fu eliminata dalle Aquile sia in campionato che nell’Eurocup o sorvolare come la Reyer sulla sconfitta in semifinale dello scorso anno? Una squadra che viene da due finali scudetto, perse con onore e per cause fisiologiche e non tecniche, ha sempre qualcosa di speciale, anche se la formazione di quest’anno non ha più Sutton e Shields. Sta ricostruendo Pascolo, e comincia ad avere le prime soddisfazioni da Marble, ex Magic, che ha giocato bene gara1 e gara4 di ieri con gli 11 punti del primo quarto, 18 in totale e preparando Mezzanotte che potrebbe diventare la miglior ala italiana.

Trento con la sua superdifesa tecnico-tattica che non perdona avversari svogliati e superbi, ha dato ai veneziani pan per focaccia. E ingioiato amaramente ma con dignità i 51 punti di gara2, data per morta, li ha restituiti ai veneziani sabato con gli interessi. E senza quel regalo di un tecnico nell’ultima azione la Reyer non avrebbe superato i 50. Maglia nera nel punteggio avendo segnato solo 8 canestri da sotto. Sotto le mure trentine ha ricevuto olio e pece bollente, e deve curare velocemente le ustioni per la bella di lunedì in Laguna.

La generosa macchina da guerra trentina assomiglia in piccolo agli all-black, non solo per le maglie nere, ma per l’energia e tanto che i suoi giocatori vengono assolti anche quando tirano male, come ad esempio Craft, esploso nel finale, e Flaccadori che fa tristezza veder litigare col tiro. Gara memorabile del re del playground di Buenos Aires, Toto Forray, entusiasmante ruspante che ha portato Trento dalla C alla A. Ha tenuto alta la fiducia quando Craft non dava segni di vita, poi ci sarebbero anche i canestri decisivi nel break (57-44 a 4′ dalla fine) di Jovanovic, giovane talento della Stella Rossa. E se la miglior squadra serba manda a Trento i suoi talenti per lo svezzamento, questo dice tutto sulla qualità del “laboratorio della difesa” di coach Buscaglia e Lele Molin, l’ex vice di Messina, che guidò anche il Real alle Final Four. Ha preferito un ruolo in penombra quando potrebbe avere una panchina di A.

STATS – Gara4: la neopromossa Trieste è uscita con onore, con più rimbalzi e assist e punti italiani e i 14 rimbalzi e 4 stoppate della piovra Mosley (giocava a Legnano, vale 4 volte Omic, costato ben 200 mila euro di buyout più salario e vitto-alloggio, ma l’Armani  non e n’è accorta). Inoltre altro 100 % nei liberi dopo il top dei quarti (21/21), anche se è stata l’ultima nel tiro da3 (26,7, 8/30) .Cremona col suo trio Usa unico, e un  Crawford stellare (33 punti), è uscito alla distanza. Invece i “borseggiatori” trentini hanno lavorato ai fianchi i “siori” veneziani (17 palle perse) e le palle recuperate, il primo posto con 10 di media, sono la loro polizza di assicurazione per giocarsi la semifinale. Forray e Craft sono riusciti parsino a strappare la palla dalle ani di giganti più gradi e grosse, sembrava di essere in un cartoon….

RECORD PLAYOFF – Vittorie/sconfitte: 3/0 SASSARI (100%)… Maggior punteggio: 106 SASSARI…. Valutazione: 129 SASSARI…Rimbalzi: 50 SASSARI… Assist: 24 BRINDISI… Tiro3 %: 57,1, 12/21 SASSARI… + Tiple: 15, 15/29  SASSARI …Tiro2 %: 67,5, 27/40  SASSARI… Tiri Liberi… Perse: 19 TRIESTE… Recuperate: 11 TRENTO. Miglior media recuperate: 10,3 TRENTO… Stoppate: 7 VENEZIA… MVP/Valutazione: 35 CRAWFORD (Cremona, prec.30 PIERRE Ss)… PUNTI: 33 CRAWFORD (Cremona, prec.29 HARPER Av)… Rimbalzi: 18 MATHIANG (Cremona)… Asssist: 11 SPISSU (Sassari)… Punti italiani: 45 SASSARI… Punti panchina: 45 SASSARI… Giocatori doppia cifra Val: 6 SASSARI… Giocatori doppia cifra punti: 7 SASSARI

TABELLONE – MILANO-Avellino 2-2 (74-82;76-61; 62-69; 86-80); SASSARI- Brindisi 3-0 (89-73; 106-97; 92-87); CREMONA-Trieste 3/1 ( 82-75; 89-61;81-86; 81-78) VENEZIA-Trento 2-2 (67-57; 69-51; 72-59; 61-51)

PROGRAMMA – Domenica: ARMANI Milano-Scandone Avellino (Forum, 20.30). Lunedì: REYER Venezia-Dolomiti Trento (20.45 Rai Sport)

ALTRI MONDI – Entrata nella NBA nel ’95, la matricola canadese de Raptors nelle cui file hanno giocato Bargnani, n.1 del draft 2006, Belinelli e Esposito dopo le prime 2 sconfitte ha battuto 4 volte di seguito i Bucks, la miglior squadra della regular season (60 vittorie) e potrebbero e entrare nella storia perché il titolo non è mai andato fuori dagli Usa. Tutte le 4 vittorie sono state difficili, compresa l’ultima casalinga, vinta per 100-94 non senza difficoltà. Uno scorno per i Bucks, partiti con +13 nel primo quarto sono stati avanti fino al 76-71 e hanno rimontato con un 8-2 con Leonard in panchina. Decisivi nel finale i canestri dello spagnolo Marc Gasol e di Sergi Ibaka, il congolese naturalizzato spagnolo. Grazie al maggior numero di vittorie, 58 contro le 57 dei Warriors, Toronto ha il fattore campo, anche se il pronostico è tutto per i tre volte campioni californiani che recuperano Durant fuori per infortunio nella finale dell’Ovest con Portland finita 4/0. Scariolo, CT spagnolo, è davvero fortunato entrando nei Raptors come assistente di coach Nurse. Leonard ha segnato più punti di Antetokoumpo (27-21) in procinto di firmare un maxi-contrao da 247 milioni di dollari ed entra in lizza per il titolo di MVP della stagione he comprende anche Harden, e il trio dei Warriors Curry-Durant-Draymnd Green.

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