I playoff di Campana: “Poz ripensi il suo copione”

Sportal.it ha chiesto un intervento sui playoff a Enrico Campana, giornalista grande esperto di basket e già prima firma della ‘Gazzetta dello Sport’.

“All’isolano  invasor San Marco riservò un tal fracasso:/ armatosi di 
tremila trombette  insolenti/ parve quell’onda arrivata dal 
circasso/cagionar, nella pugna, l’ offuscamento delle menti”. Questo 
probabilmente avrebbe scritto Dante capitando al Taliercio martedì sera  
o ascoltando i racconti dei telecronisti Rai per i quali  tremila tifosi 
veneziani avevano avuto in dotazione la loro vuvuzelas, retaggio dei 
mondiali di Calcio del 2010. Sicuramente si è scritta, in quel campo 
definita dai commentatori “la Fornace” una pagina sportiva  “bollente” che 
passerà alla storia dello sport.

La squadra della Serenissima ha cancellato l’infausto ricordo di gara2 
quando perse in casa 66-80, frastornando con un gioco vigoroso, nei 
limiti del codice,  le menti della squadra con le insegne dei “Quattro 
Mori” e mettendo una serie ipoteca sullo scudetto. E’ chiaro che la 
discussione sull’ambiente, più da palio o giostra medievale, sarà nei 
commenti  il tema principale di quesa sfida che si rinnova domani sera a 
Sassari  ma potrebbe finire alla bella sabato 22 giugno –  cioè dopo 
aver attraversato tutte e quattro le stagioni,  fatto da record per la 
Spaghetti League essendo in America questo sport stagionale. Questo 
per una semplice ragione: dopo ogni sconfitta la Dinamo Sassari   si è 
sempre rialzata alla grande (vincendo gara2  66-80 e gara4 95-88),non ha 
mai perso due volte di seguito, vanta ancora il miglior record  vittorie 
(8/3 contro 9/6) col 72,7 per cento contro il 60 e nel suo bagaglio, 
sulla carta,   il suo attacco in velocità può scardinare  il 
sistema difensivo della Reyer, anche se ieri ha funzionato a singhiozzo.

IPOTECA SCUDETTO – Ragionando sull’ultima impressione, la bilancia adesso 
pende per i veneziani dopo la loro vittoria più netta della serie, la 
prima in cui hanno legittimato il risultato con una valutazione di gioco 
superiore ai punti. Ma come negare fiducia una riscossa ai sardi,  dopo 
il doppio 3-0 con Brindisi e Milano anche se  poi la storia di questa 
serie inedita per lo scudetto ha visto i veneziani vincere gara5 contro 
Trento e Cremona. Questo ragionamento è naturalmente   al netto delle 
condizioni ambientali “folkloristiche” dalle quali mi tiro fuori,  
poiché il discorso riguarda i gestori del basket e le autorità 
competenti, la storia dell’obbligo degli impianti obbligatori, e nella 
“ferocia” agonistica che ha giustificato la telecronaca sul Rai4, il 
canale tematico noir,  c’è stata massima correttezza fra i protagonisti. 
Prendiamo il gesto sportivissimo di Pozzecco:  caduto in un tecnico 
ormai di routine, per tentare di svegliare la squadra, quando Tonut – 
per me l’asso nella manica della Reyer e MVP di gara5, il quale sembrava 
non potesse finire la stagione per strane cefalee – dopo un contatto 
duro è andato per le terre, il coach  è andato a rincuorarlo, anche se  
per  l’ingresso in campo rischiava la squalifica.  In caso di gara5, il 
vulcanico Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia e patron dell’azienda 
cestistica Reyer con migliaia di tesserati e la proprietà del Taliercio, 
colui al quale ho ascritto la più geniale idea di marketing del basket 
degli ultimi 20 anni, per la sua figura autorevole  potrebbe proporre di 
giocare la bella a Milano, Roma o Bologna.  Questo sogno  di fair play è 
però  non  realizzabile,  ma sarà utile in Lega magari discutere sulla 
possibilità in futuro di giocare la bella, in mancanza di impianti 
idonei, tornando agli spareggi Milano-Varese all’Eur che sono stati una 
delle tante ragioni della crescita del basket italiano.

La mossa a sorpresa è stata di De Raffaele con Gasper Vidmar nel 
quintetto e Watt in panca. Lo sloveno sembrava  l’Orlando Furioso, e la 
macchina da guerra della Reyer si è messa in moto quando oltre al pugno 
d’acciaio Tonut ha iniziato a infilarsi come un caccia nella molle 
difesa sassarese: 31-12 dopo 14′ e il 38-34 quando i sardi sono arrivati 
due volte ad avere  il  tiro del vantaggio prima dell’intervallo dal 
quale sono però usciti scarichi. Oltre a mancare negli aiuti e 
l’aggressività e lasciare sempre un comodo tiro da fuori  hanno macinato 
gioco avventuroso e forzato spesso in attacco (6 triple sole contro 
11).  Un’entrata in palleggio di Vidmar e la tripla di Bramos fanno 
ripartire la Reyer, Pierre è in panchina con zero punti mentre Cooley 
segnerà il primo canestro  dopo 3 minuti nel quarto finale. Tripla di 
Tonut micidiale del 66-57 quando  al ritorno in campo Pierre riporta 
sotto Sassari (60-57 ) sbagliando però un rigore a porta vuota ma 
finendo con 11 rimbalzi,  poi lo show  di Austin Daye  che  crea uno 
sbrego finale di 13 punti.  E’ lui e non Watt l’arma letale dei 
veneziani nelle ultime due vittorie e  stavolta migliore anche nei 
rimbalzi (7). L’unico settore del gioco  in cui  Sassari ha dominato 
anche con la serata-no di Cooley (43-34, 12/5 in quelli offensivi) come 
del resto in tutta la serie nonostante il +1 veneziano (40/39) di gara 
1, sia stato considerato fatto talmente rilevante dal sito di Lega con 
un titolo in bella vista per 24 ore.

STATS – Per la prima volta nella serie Sassari sotto i 70 come punti e 
valutazione (65 e 66), e high-Reyer  nelle stesse voci (78 punti e 86 ) 
nel segno di una progressione aritmetica nelle 3 vittorie,  sempre sotto 
gli 80 punti: g1 con 72, g3 in trasferta con 76 e  infine con 78…. 
Sassari ha vinto quando è  salita agli 80 di g2 e ai 94 di g4….Un dato 
che i superanalisti/imbonitori   non hanno mai infiocchettato e sul quale 
invito a riflettere è questo: l’ultimo quarto, dopo un doppio pareggio 
(18-18, 14-14) nelle prime due gare, è appannaggio della Reyer: 
significa le  2 ultime vittorie e una tenuta finale maggiore anche nella 
sconfitta,  27-17 g3, 14-23 g4 e 18-12… Nella valutazione +20 per i 
veneziani (86-66) , per la prima volta  con saldo superiore ai punti 
(quindi qualità di gioco) e per la prima volta  sopra gli 80 dopo 4 gare 
in apnea e il 67 e 63 delle prime 2 gare. …Tirando le somme di g5:  
dominio veneziano su tutta la linea,  a cominciare dalle 3 specialità di 
tiro (a parte le 11 bobe a 6, la sorpresa è l’84 per cento nei liberi 
dove è ultima della classe!) per finire all’high delle palle recuperate 
(11) contro le sole 10 perse, quindi +1, dopo le 19 perse di g4 mentre 
nelle ultime due Sassari ne ha perse ben 35 (19+16) e potrebbe essere  
il segnale di un calo fisico…. Venezia ha usato la clava, può 
permetterselo con la sua panchina XXXL, dai 34 falli di g4 a 24, mentre 
i cambi hanno doppiato i sassaresi, 50 punti a 25, perché oltre a Daye 
anche Watt  stavolta non è entrato in quintetto.. Il duello fra italiani è 
stato quasi alla pari (25/24) ma Tonut e De Nicolao sono stati più 
incisivi, e Spissu  ha segnato da solo 17 punti, artefice della 
rimonta,  ma perdendo  4 palloni; Gentile  con la promozione di McGee in 
quintetto ha avuto minor minutaggio e rischia nelle forzature è uscito 
per una brutta botta nello scontro con  Daye, difficile un suo ritorno, 
mentre Polonara è stato prezioso per la squadra, e Magro ha tenuto 
nuovamente il campo prendendo il posto di un Cooley irriconoscibile…  
Il probema sono stati gli stranieri: Smith troppi palleggi, s’è infilato 
nella bocca del leone veneziano, Carter  una volta leader invisibile 
sacrificato per McGee che è più arma tattica, ogni volta che tira tutti 
stanno col fiato sospeso. Thomas eccezionale nel primo tempo,  a livello 
di Daye, mentre coi suoi 125 chili  Cooley  recita il ruolo di  Jack lo 
squartatore  a gare alterne….. Pozzecco dovrà ripensare il suo 
copione, non basta più l’attestato di fiducia nei confronti di suoi 
giocatori, a volte un bacio in fronte (ieri a Thomas), occorre un 
segnale di cambiamento, o la revisione  delle gerarchie (caso McGee)…. 
Pierre è sacrificato , in 1 c. 1 è immarcabile, e senza la reazione di 
Spissu con la regia afasica di Smith poteva finire peggio…

LA DICHIARZIONE- Stefano Tonut: “Abbiamo lavorato tutto l’anno per 
questo momento, non è ancora finta ma cecheremo di vincerne una e il 
fattore-campo è nostro”. De Raffaele: “Partita molto solida, la 
consistenza della squadra si è vista in difesa con una squadra dal 
potenziale offensivo straordinario e nei nostri strappi”. Pozzecco prima 
del fischio d’inizio: “Stiamo per regalare lo scudetto alla Sardegna…

ARBITRI – Terna  di compromesso, in verità  a parte i fischi iniziali 
del più giovane,  l’ultracinquantenne Paternicò che arbitra in Eurolega 
e in deroga nel campionato italiano, ha gestito in proprio  tutta la gara. E 
meno male.. In questa finale è sparita l’infrazione dei 3 secondi, si 
spinge a tutta forza da dietro sui rimbalzi, e il palleggiatore avanza 
usando  la mano libera come un vomere,  e le manfrine dovrebbero essere 
punite perché eccitano gli animi. Magari sarebbero utili due paroline
con i due allenatori e i capitani prima della gara. Paternicò e 
Filippini hanno diretto 2 gare, repliche sicure anche per Sahin, 
Mazzoni, Lanzarini, Rossi, forse anche Martolini, e se c’è una bella non 
è da escludere la terza di Paternicò… Si gratta il barile.

ALTRI MONDI – Il Real Madrid ha vinto una partita già persa col 
Barcellona in casa: sul tiro libero di Llull a 1,9 secondi dalla fine, 
punteggio 78-80, rimbalzo in attacco di Rudy Fernandez e passaggio a 
Carroll per la tripla del 2/0 e due match ball… In Turchia l’Efes è sul 
3-2 col Fenerbahce (87-76), con 19 punti Melli aveva deciso 
gara4….Treviso sale in LBA con 3/0 con Capo d’Orlando …Primo titolo 
NBA per Sergio Scariolo uno dei 7 assistenti di coach Nurse, “Mai visto 
nulla di simile, due milioni di persone sono scese nelle strade per 
festeggiare i Raptors)..

Articoli correlati