Campana, che festa per i 70 anni!

Una grande festa per i 70 anni di Enrico Campana, fenomenale giornalista che non ha bisogno di presentazioni e che Sportal si onora di avere quale sua firma di punta: la ricorrenza è stata celebrata in maniera informale quanto divertente in un ristorante dell’Aretino e ha avuto ospiti di prestigio quali Valerio Bianchini, il ‘Vate’, primo allenatore nella storia della pallacanestro italiana a vincere tre scudetti in altrettante piazze (Cantù, Pesaro, Roma), due Coppe dei Campioni vinte (Cantù e Roma), allenatore della nazionale italiana, uno dei più grandi tecnici di sempre del basket italiano; Andrea Tosi, responsabile della rubrica basket de “La Gazzetta dello Sport”, da oltre 25 anni prestigiosa firma della stessa; Raffaele Ascheri, giornalista e scrittore; Andrea Luchi, GM di squadre di pallacanestro per anni (tra le quali Scavolini Pesaro e Virtus Bologna), 1 coppa europea vinta; Matteo Cardinali dell’Università di Perugia e senior coach del Basket Chiusi; Umberto Vezzosi, allenatore ed istruttore di pallacanestro, già vice allenatore alla Mens Sana Siena per molti anni, ha lanciato più di 30 talenti nelle varie nazionali giovanili, oggi è capo allenatore della Scuola Basket Arezzo. A fare da anfitrione Angiolino Berti, titolare del Ristorante Opera Teatro del Gusto.
 
Il numero 1 del CONI, Giovanni Malagò, ha donato a Campana il libro sui 100 anni di storia sul Comitato da lui presieduto e gli ha scritto una bellissima lettera, a dimostrazione dell’importanza di Enrico nel panorama giornalistico italiano.
 
“Un “gigante dello sport”. Uno di quelli che ha conquistato la storia perché, la storia, l’ha Scritta – vi si legge -. Con passione e capacità, declinando in modo straordinario la sua sconfinata conoscenza del nostro movimento nella sua accezione autentica. Enrico Campana non ha bisogno di presentazioni. Il suo biglietto da visita è presente in un flash back infinito di emozioni raccontate con enfasi e partecipazione, senza mai rinunciare alla riflessione obiettiva, in una sequenza di momenti e di epoche attraversate con maestria, grazie al suo spirito indomito e mai dimentico dell’aspetto critico, capace di fargli vivere i successi e i campioni, le delusioni e le sconfitte, sempre fedele al suo essere originale.
 
Caro Enrico, quello di oggi è un traguardo speciale, che corona un percorso fantastico. Per una volta è il tuo mondo a tributarti un pensiero. A scrivere di te. Per un giusto riconoscimento, perché nel corso della carriera hai promosso i valori in cui hai sempre creduto, con sincero entusiasmo, mettendo al servizio della causa il tuo talento e quello spirito di sacrificio proprio di chiunque faccia dello sport un paradigma di vita. Dalle colonne di Superbasket al tennis, fino al golf, passando per il canottaggio e lasciando il segno in importanti redazioni, hai abbracciato lo sport olimpico con impareggiabile voglia di narrare le imprese indimenticabili dei nostri campioni.
 
Con competenza e con una autorevolezza che non hai mai sconfinato nella presunzione: hai guadagnato sul campo, calcato con invidiabile polivalenza e innegabile qualità, la stima di quanti – allenatori, giocatori e dirigenti – hanno avuto la fortuna di incontrarti sul loro cammino. Sei un esempio per i più giovani e un mito per chi ti ha conosciuto, apprezzando l’escalation di gratificazioni e consensi che hai saputo conquistare. 
 
Oggi è lo sport, la tua vita, che ti applaude idealmente. Sarai testimone di nuove pagine di storia. Ci accompagnerai verso nuovi obiettivi, aiutandoci a vincere le sfide che ci attendono. Con un consiglio, un articolo, un appunto. Come fai da 70 anni. Non rinunciare mai a essere te stesso, perché devi essere orgoglioso di quello che sei diventato. Tanti auguri, caro Enrico.
 
Con sincera stima
 
Giovanni Malagò”.
 

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