Cassani: “Tra Nibali e Aru è cambiato molto”

Il commissario tecnico della nazionale di ciclismo su strada, Davide Cassani, nel corso di un’intervista al Corriere dello Sport ha parlato anche del rapporto tra Vincenzo Nibali e Fabio Aru.

“All’inizio del 2016 era abbastanza forzato – ha detto -. C’era forse diffidenza, paura che uno non potesse aiutare l’altro. Poi c’è stato il Tour, con Vincenzo che ha fatto il gregario e Fabio ha capito di che spessore è Nibali. E a Rio ha corso per lui. Mi ha colpito che, finiti i Giochi, Fabio abbia detto a Vincenzo: ‘Mi dispiace proprio che l’anno prossimo non saremo insieme’. Rio ha rinsaldato una fiducia che forse prima non c’era. Mi viene in mente un’immagine. Alle Olimpiadi, prima della partenza, sulla spiaggia, Nibali ha chiamato Aru: ‘Vieni qui, dove vai con quel numero tutto storto?’ E gli ha sistemato il dorsale con le spillette. Sembravano a una corsa di allievi”.

“Nel 2016 Nibali aveva in testa Giro e Olimpiadi. Quest’anno punta tutto sul Giro, se anticipa un attimo la preparazione può vincere la Liegi. Lui è un campione completo. Per Aru questo sarà un anno importante dopo la batosta che ha preso al Tour, la prima della sua carriera. La batosta se la assorbi, fa bene. E infatti Fabio ha corso bene l’Olimpiade, che gli ha ridato un po’ di respiro, un sorriso. Ora ha di fronte un anno decisivo. Ha una squadra sulle spalle, senza più Nibali: può scegliere il calendario da solo, senza pensare più a Vincenzo”, ha aggiunto Cassani.


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