Ripristinato il programma originario delle gare maschili di Beaver Creek

Articolo di Martino Davidi

Questa sera la prima prova cronometrata, da giovedì quattro gare di Coppa del Mondo sulla Birds of Prey.

Prende il via stasera, con la prima delle due prove cronometrata alle 19 italiane, la tappa di Beaver Creek, seconda atta della trasferta statunitense della Coppa del Mondo maschile sulle nevi del Colorado dopo quella di Copper Mountain. Le nevicate degli scorsi giorni e l’abbassamento delle temperature hanno indotto la FIS a tornare al programma originario sulla Birds of Prey, con due discese giovedì 4 (che inizialmente era stata cancellata) e venerdì 5, seguite sabato dal superG e domenica dal gigante. Su questa pista, che ha ospitato due edizioni dei Mondiali, si sono disputate 24 discese, 22 superG e 18 giganti di Coppa del Mondo.

L’altoatesino Florian Schieder sarà il primo a presentarsi al cancelletto di partenza nell’odierna prova, e ci saranno altri nove azzurri: Dominik Paris (che avrà il numero 12), Mattia Casse (21), Guglielmo Bosca (34), Christof Innerhofer (39), Benjamin Alliod (43), Nicolò Molteni (48), Giovanni Franzoni (52), Max Perathoner (60) e Marco Abbruzzese (69). Per Bosca ci sarà modo di misurarsi sulla Birds of Prey dopo aver rotto il ghiaccio con l’ottimo ottavo posto nel SuperG di Copper Mountain, al rientro dal lungo stop dopo la frattura del perone patita proprio in prova a Beaver Creek, dodici mesi fa.

“Sono molto orgoglioso di me stesso, tornare così al rientro non era scontato e credo che il risultato di Copper Mountain sia stato una specie di tocco di classe da parte mia” ha detto il 32enne valdostano, che il 27 gennaio 2024 è stato secondo nel superG di Garmisch-Partenkirchen, suo unico podio in Coppa del Mondo. “Sono molto contento della mia prestazione, era da marzo 2024 che non mi presentavo al cancelletto e trovare subito il ritmo gara non era facile. In me c’è la consapevolezza di non essere al livello di un anno fa: nell’autunno 2024 negli allenamenti qui negli States letteralmente volavo, stavo benissimo”.

“In questa preparazione ho tribolato abbastanza, non sono riuscito a fare proprio tutto quello che era previsto e mi mancano ancora chilometri e un po’ di fiducia: se non ti senti a postissimo, spingere a tutta non è facile. Un retropensiero mi dice che se avessi potuto mettere in pista la migliore versione di me stesso ne sarebbe uscito un risultato ancora migliore, ma non posso certo parlare di rammarico. Ora arriva la tappa di Beaver Creek, mi serve riprendere confidenza e fiducia e ripetermi che devo avere pazienza e che non posso tornare subito dove ero. Sono contento di tornare a Beaver Creek e affrontare la Birds Of Prey: vediamo come va”.

Grande appassionato di sport, è stato un discreto lanciatore di peso ma ha dovuto smettere per problemi ai tendini. Ciò non gli ha impedito di mantenere i legami con il magico mondo dell’atletica. Gli piace scrivere, ma anche leggere: il suo autore preferito è Stephen King e spera di poterlo incontrare un giorno.

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