Il commissario tecnico azzurro non nasconde il suo rimpianto, nonostante la soddisfazione di una prova per ampi tratti convincente.
Nonostante l’inferiorità numerica durata per gran parte del test match, il Sudafrica è riuscito a reggere l’urto dell’Italrugby, dando l’accelerazione decisiva nel finale per portare a casa un successo che il 32-14 finale spiega solo in parte. Gonzalo Quesada, commissario tecnico azzurra, ha ammesso di avere qualche rimpianto, soprattutto per quanto non concretizzato nei momenti rivelatisi decisivi.
“Penso che l’Italia abbia fatto molte buone cose e sostanzialmente dominato il primo tempo – ha detto Quesada -, mentre il secondo è stato più difficile. Mi ha fatto piacere vedere che i ragazzi abbiano rispettato il piano di gioco e l’alternanza che ci eravamo prefissati, con una buona difesa e una disciplina solida. La mischia persa e la meta concessa a fine primo tempo è stato uno dei momenti chiave della partita, insieme ad alcuni momenti in cui avremmo dovuto marcare punti e non lo abbiamo fatto”.
“Penso in particolare a quando, sotto per 6-10 e in doppia superiorità numerica, abbiamo calciato invece di provare a cogliere l’opportunità di attaccare dai cinque metri e, magari, andare avanti nel punteggio – ha spiegato il tecnico argentino -. Poi, nelle fasi finali, quando loro hanno avuto palloni di contrattacco hanno fatto valere le loro individualità”.
“Il Sudafrica è la miglior squadra al mondo e conoscevamo la profondità della loro rosa, ma sono deluso perchè potevamo trovarci in condizione di competere sino all’ultimo minuto – ha aggiunto Quesada -. È mancato, come ho detto, un po’ di cinismo nei momenti forti: continueremo a lavorare per migliorare sotto questo punto di vista, ma abbiamo fatto bene oggi anche se avremmo potuto fare ancora meglio”.