Lorenzo Mark Finn da urlo, è campione del mondo anche Under 23

Articolo di Andrea Gussoni

Il ragazzo ligure, 19 anni a dicembre, si è laureato Campione del Mondo Under 23 al termine di una gara dura, come il Mondiale in Ruanda ha mostrato essere, nella quale ha corso da dominatore, uscendo allo scoperto a metà gara.

Incredibile Lorenzo Mark Finn! Non potendo indossare la maglia iridata vinta lo scorso anno tra gli juniores ha pensato bene di prendersene un’altra, questa volta nella categoria superiore, da sfoggiare con orgoglio per tutto il 2026: “sarà fantastico farlo nelle gare del prossimo anno”, ha commentato subito dopo il successo.

Il ragazzo ligure, 19 anni a dicembre, si è laureato Campione del Mondo Under 23 al termine di una gara dura, come il Mondiale in Ruanda ha mostrato essere, nella quale ha corso da dominatore, uscendo allo scoperto a metà gara. Fino a quel momento la prova era stato un monologo belga, che aveva messo tutta la squadra alla frusta per portare, nei chilometri finali, nella posizione migliore il favorito Widar.

Quando mancano quattro giri alla conclusione il talento azzurro rompe gli indugi, intuendo che il belga non ne ha. Si porta dietro sei corridori, nessuno dei quali veramente disposto a lavorare con lui. Ai meno 30 attacca ancora; gli resiste solo lo svizzero Huber, che però è costretto a cedere nel giro finale.

Lorenzo Mark Finn: “È incredibile, davvero. Il piano era capire come si sarebbe messa la corsa nella prima parte, che infatti è stata abbastanza controllata. Mi sono accorto subito che il percorso era davvero duro, con gli strappi, l’altitudine, il caldo e anche il pavé. A metà gara abbiamo dato una bella sgasata. Siamo rimasti un gruppetto ristretto e ci siamo messi a tirare. Si è fatta la selezione. Sono rimasto con lo svizzero e alla fine sono riuscito ad andarmene da solo. La gioia è immensa, come l’anno scorso: è incredibile. Voglio dedicare questa vittoria alla mia ragazza Fabiana, questa è per lei.”

Sul traguardo di Kigali Finn conclude la sua fatica in 3h57’27, Huber taglia il traguardo staccato di 31″ e l’austriaco Schrettl è terzo a 1’13”. Simone Gualdi, Alessandro Borgo e Pietro Mattio arrivano insieme, dopo aver lavorato per l’azione di Finn, oltre la ventesima posizione, per salutare un trionfo merito di tutta la squadra, come sottolinea anche il CT Amadori: “È stato davvero un Mondiale spettacolare. Grazie ai ragazzi e a tutti coloro che hanno contribuito: abbiamo portato a casa un risultato bellissimo e sono felice sia per il corridore sia per tutta la squadra e lo staff, che hanno fatto di tutto per metterci nelle condizioni migliori in questa competizione. Devo ammetterlo, mi sono commosso: non sono andato subito al podio proprio perché l’emozione era unica. Ci abbiamo creduto, ci abbiamo provato con convinzione, e riuscire a ottenere questo risultato rende tutto ancora più speciale. È davvero una doppia emozione”.

Giornalista dal 2008 e grande appassionato di tutti gli sport da sempre, segue con particolare interesse basket e volley che ha anche praticato a livello dilettantistico fino ai tempi dell’università. Ama viaggiare, sia per lavoro che con la mia famiglia, e non sa resistere alle tentazioni in cucina.

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