Carlo Calcagni firma un nuovo incredibile record

Ha fermato il cronometro sui 5.000 metri a 14 minuti e 35 secondi.

A Molfetta Carlo Calcagni ha firmato la miglior prestazione mondiale di sempre nei 5.000 metri nell’atletica paralimpica. Ancora una volta, il Colonnello del Ruolo d’Onore, atleta paralimpico del Gruppo Sportivo della Difesa, ha compiuto un’impresa straordinaria: nella gara di atletica paralimpica, prova di Coppa Italia, svoltasi nella città pugliese, ha fermato il cronometro sui 5.000 metri a 14 minuti e 35 secondi, stabilendo la miglior prestazione al mondo di sempre nella sua categoria, T72.

Un traguardo che va ben oltre il valore sportivo e assume un significato profondo per l’intera comunità, in particolare per il mondo sanitario, che da anni accompagna con professionalità, dedizione e umanità il percorso di cura e di vita di Carlo.

“Si può vivere bene – afferma Calcagni – anche con una gravissima malattia cronica, degenerativa e irreversibile come la mia e questo è possibile grazie alle cure, alle terapie, ma soprattutto grazie a tutte le persone che ogni giorno, con il proprio lavoro nel mondo della sanità, rendono questa mia quotidianità una realtà. A loro va il mio grazie più sincero”.

La ASL di Brindisi si unisce con orgoglio a questo riconoscimento, sottolineando quanto il successo di Carlo sia anche testimonianza concreta del valore della presa in carico globale della persona, della continuità assistenziale e della collaborazione tra sanità e sport, soprattutto in ambito riabilitativo e motivazionale.

Calcagni è oggi un esempio vivente di resilienza, forza e speranza, un simbolo per tutti, in particolare per i giovani, di quanto lo sport sia strumento essenziale di prevenzione, salute fisica e benessere mentale. “Lo sport è vita – conclude Calcagni- è il mio farmaco quotidiano. Per i giovani deve diventare una sana abitudine, una scelta consapevole per investire nel futuro del proprio corpo e della propria mente”.

A Carlo Calcagni va il plauso della Direzione Generale della Asl Brindisi e di tutti quelli che si riconoscono nel messaggio di amore per la vita, di fiducia nella medicina e nella forza del cambiamento. “Mai arrendersi, nonostante tutto e tutti, costi quel che costi“ conclude il campione.

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