Pierfrancesco Favino dice la sua sulle scelte di Jannik Sinner

Articolo di Fabrizio Ponciroli

Il noto attore protagonista al cinema nel ruolo di un maestro di tennis. Parole importante nei confronti dell'azzurro.

Ogni volta che Jannik Sinner prende una decisione, ecco che si scatena un polverone mediatico. Ogni sua scelta diventa argomento di discussione. A poche ore dall’inizio delle ATP Finals di Torino, si continua, ad esempio, a disquisire sul suo no alla Coppa Davis.

Jannik Sinner, nel bene e nel male, è sulla bocca di tutti. Pierfrancesco Favino, protagonista al cinema nell’inedito ruolo di un maestro di tennis, sta comprendendo, sulla propria pelle, quando sia delicato e complesso il mestiere del tennista.

“Quando Panatta dice che il tennis è lo sport del diavolo, ha ragione. È una battaglia spaventosa con la propria testa. L’attore vive spesso una condizione di solitudine, ma a differenza degli atleti non siamo mai soli nel momento della performance”, le parole del noto attore in un’esclusiva al Corriere della Sera.

Pierfrancesco Favino si sofferma su Jannik Sinner, alle prese con una pressione mediatica enorme: “Quando Jannik è scivolato al secondo posto dietro Alcaraz, ho pensato che fosse meglio per lui, per il ragazzo. Chi di noi può conoscere il livello delle energie di Sinner a fine stagione? Io mi fido delle sue scelte. Quando sei lassù, non hai nessun paravento. Sei solo ed esposto all’osservazione e alle critiche di tutti”. Dichiarazioni che faranno sicuramente piacere all’attuale numero 1 del mondo.

Giornalista dal 2003, ha maturato, nel corso degli anni, diverse esperienze nel mondo dell’editoria e della comunicazione. Ha scritto libri a tema sportivo (Pianeta Vale, Wrestling semplicemente spettacolo) e di genere fanta-thirller (La Macchia, La Libellula). Opinionista radiofonico e televisivo. Collezionista action figures e album figurine.

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