Jannik Sinner, Paolo Canè ora si arrabbia: “Ne sento troppe”

Articolo di Aldo Seghedoni

L'ex tennista azzurro ha parlato dell'Azzurro e non ha nascosto un certo fastidio per quanto sta accadendo in Italia

Il tennis in Italia è sempre più popolare grazie a Jannik Sinner, e Paolo Canè in una intervista a Fanpage.it non ha nascosto un certo fastidio per quanto sta accadendo: “Parlo poco di tennis ultimamente… lo seguo sempre e faccio il tifo per gli italiani, ma ne sento troppe e parlano troppe persone”.

“Voglio tenere quella positività che ho fin da ragazzo, con le cose semplici. Non sempre, per ogni cosa che viene fuori su Sinner, Musetti o che riguarda i giocatori italiani, le giocatrici o il mondo del tennis in generale, bisogna leggere fiumi di risposte da gente che sinceramente non seguo”.

Canè si è stufato anche delle chiacchiere per il no di Sinner alla Coppa Davis: “Perchè alla fine il ‘prodotto Sinner’ dà la possibilità a tutti di parlare di tennis, e a me questa cosa non piace. Perchè poi molti ne parlano male e sfruttano il suo nome per dire cose negative, quando invece bisognerebbe parlarne solo bene. La sua è stata una scelta. Poi dicono che lo sapevano già da un anno… sono scelte sue, cosa gli vuoi dire? E meno male che poi gli danno contro e lui vince tutte le settimane. Pensa se perdesse al primo turno, cosa gli farebbero”.

Secondo Canè, Sinner un po’ soffre le pressioni esterne: “Non le esterna, ma tutti i commenti e le pressioni esterne gli arrivano addosso, e alla fine ecco che gli vengono i crampi, si blocca fisicamente. È un ragazzo, un essere umano, che nasconde molto bene perchè è un campione, ma anche lui ha dei lati deboli”.

Gli dicono tutti che è troppo elegante ma lui non crede sia vero. Ha sempre avuto una grande attrazione per la NBA ma l’altezza non l’ha mai supportato e così ha dovuto ben preso riporre il sogno nel cassetto di diventare un giocatore di basket professionista. Ma non considera che scrivere sia un ripiego, tutt’altro.

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