
Darren Cahill ha svelato che il fuoriclasse altoatesino aveva troppo spesso cali di concentrazione.
Intervistato da Sky Sport UK, Darren Cahill ha svelato alcuni retroscena sul periodo che Jannik Sinner ha dovuto passare lontano dai campi: “Una delle sfide più grandi che abbiamo dovuto affrontare negli ultimi tre mesi, e in particolare negli ultimi due, quando abbiamo iniziato ad avvicinarci un po’ di più al rientro, è stato cercare di replicare le situazioni che affronta in partita”.
“Abbiamo scoperto che lui troppo spesso aveva cali di concentrazione quando giocavamo a punti. Si allenava sempre bene, colpiva la palla sempre bene, ma perdeva la concentrazione. Quindi sono dovuto perfino salire sulla sedia dell’arbitro e cronometrarlo a 25 secondi di distanza tra un punto e l’altro. Gli ho fatto notare un paio di violazioni”.
“Ho ricevuto una piccola spinta in cambio, ma stavo cercando di farlo rientrare nel ritmo dei punti e delle partite per assicurarmi che a Roma sarebbe arrivato al top e forse ha funzionato. Nei primi due match forse ha faticato a trovare il giusto ritmo e tempismo, ma poi ci è riuscito abbastanza in fretta” ha continuato Cahill.
In semifinale degli Internazionali di Roma, Jannik Sinner ha fatto tremare i suoi tifosi dopo il primo set, chiuso sul 6-1 per l’avversario Paul: “Un po’ è anche colpa mia – ha ammesso Cahill -. Come allenatore non sai bene come preparare i tuoi giocatori dopo che hanno giocato così bene come ha fatto Jannik contro Ruud. È come vincere un torneo. E forse avrei dovuto resettarlo un po’, riportarlo sulla griglia di partenza come una macchina da Formula 1”.