Warriors, successo sudatissimo

Di record in record Warriors e Spurs si battono a distanza quando mancano 7 gare fre le quali un doppio match diretto il 7 aprile alla Oracle Arena e il 10 ala AT&T Arena.
 
Nel turno del 30 marzo i Warriors hanno vinto  la gara n.68 nell’overtime (il 6°, come gli altri tutti finiti bene, di cui 3 in casa e 3 fuori) rischiando  a Salt Lake City nel tempo regolamentare, salvatati dal canestro da 3  di Klay Thompson quando mancavano ancora 15″, e con  l’allungo decisivo  di Curry (31 punti, 5 triple col 50%) con 3 canestri canestri consecutivi (99/93). Il francese Rudy Gobert ha dominato ai rimbalzi (18, 54/46), ma gli Jazz si mordono le mani per l’occasione persa:  10 liberi su 14 sbagliati nel quarto finale e il 28% da3 (9/32, 1/5 di Mack, 3/9 di Hayward e Hood). 
 
Per i Warriors, il giusto nickname, l’elogio di coach Kerr: “I mei giocatori sono incredibili, niente è andato per il verso giusto per quasi tutta la partita ma hanno continuato a combattere. Ecco la cosa più grandiosa i questa squadra, ecco la spiegazione dei nostri record”.
 Superato lo scoglio con una squadra tignosa, in lotta per i playoff, i Warriors (68/7) sono sotto la media per battere il record assoluto di vittorie stagionali  dei Bulls di Jordan di 20 anni fa (72-10)  e giocano in casa le prossime 3 gare con Boston (venerdì), Portland, Minnesota e Spurs (7 aprile), poi il 9-10 aprile sono a Memphis e San Antonio e chiudono coi Grizzlies davanti al proprio pubblico il 13 aprile. Intanto hanno già superato le vittorie della scorsa stagione, poi possono strappare agli Spurs il record assoluto delle 38 vittorie casalinghe consecutive ottenuto mercoledì notte contro i Pelicans. I texani hanno fatto crollare il 37/0 dei Bulls-record di 20 anni fa ma potrebbero perderlo a meno di battere i Warrios  (che sono 36/0 ma hanno un totale-record di 52 vittorie col lembo finale della stagione passata) sul loro campo il 7 aprile considerate  le 5 partite casalinghe nelle ultime 7 gare.
 
Denver ha vinto a Memphis, un derby fra squadre malconce anche se i Grizzlies hanno già in tasca i playoff. Dopo l’infortunio di Gallinari che poteva essere un ottimo alibi per piangersi addosso ha dimostrato carattere e futuribilità ed è la prima delle deluse (32/44), staccata di 5 vittorie in meno e 6 sconfitte in più del trio  Houston-Utah-Dallas (37-38) che si gioca il 7° e 8° posto all’Ovest. Per Utah sconfitta in casa e col calendario più difficile era una vittoria d’oro, Dallas ha rischiato con i Knicks in casa e deve ringraziare Barea la sua indiavolata trottola portoricana che ci ha messo al solito cuore cattiveria e triple salvifiche.
 
Dopo la vergognosa sconfitta di 48 punti a Salt Lake City sussulto d’orgoglio per i Lakers e vittoria nell’overtime contro  Miami nonostante un Kobe ancora peggiore di quello dei 5 punti in Utah, il picco negativo della sua grandissima carriera: 2 punti, 1/7 0/2 da 3,  2 rimbalzi in 9 minuti per un Black Mamba che i medici dovrebbero fermare, costretto ad andare in campo per rispettare la sua presenza in campo nel tour per il suo ritiro dal basket che in questo momento  momenti di apprensione e commozione ben diversi da quelli che s’immaginavano per il ritiro di un giocatore unico. Il destino, ancora una volta,  è stato beffardo con Kobe  che sembra recitare la parte del pugile bollito costretto a combattere dalle regole del gioco.
 
Hanno vinto in trasferta anche i Clippers,  quarta squadra all’Ovest,  a Minneapolis. I Lupi sono arrivati a stento a 79 punti  e con 20 di distacco, e nonostante il n.1 del draft Karl Anthony Towns sia a livello di una star  tanto che nessuno potrà togliergli il titolo di Rookie of The Year.
 
Toronto ha toccato con Atlanta la sua vittoria n.50, il miglior risultato dell’ex franchigia dove 10 anni fa si accasò Andrea Bargnani. Gli Hawks rimangono al 3° posto, risultato apprezzabile  avendo perso un paio di giocatori importanti rispetto il successo nella East Conference dello scorso anno che fruttò a Budenholzer il titolo di Coah of The Years.
 
I Kings sono arrivati invece  30 vittorie,  meno del valore individuale dei suoi giocatori fra i quali Marco Belinelli non ha giocato con Washington,  fermo per un problema al piede sinistro. Sul bilancio dei tre azzurri di questa stagione  pesano gli infortuni. Andrea Bargnani che ha saltato la pre-season per il problema al polpaccio è stato scaricato dei Nets a febbraio. Danilo Gallinari ha avuto due infortuni alle caviglie, il più grave dei quali il 26 febbraio, doveva rientrare nel giro di un mese e invece ieri è stato ufficializzato – senza nessun commento – che non rientrerà.  Ha giocato 53 partite, vae a dire tre/quarti di stagione top scorer europeo con 19,5 punti e 19,1 di valutazione, uno dei primi 5-6 della NBA per la capacità di procurarsi tiri liberi e trasformarli. E adesso , a 7 gare dalla fine della sua prima deke tre stagioni coi King, c’è  anche il punto interrogativo su Belinelli. Fra i tre l’unico a essere stato risparmiato da infortuni seri nella sua carriera. Non è detto che tutti e tre si ritrovino fra un mese a cominciare gli allenamenti per il preolimpico a Roma.
 
SKY TV –  Venerdì 1 aprile alle 3.30 diretta di Thunder-Clippers (SS 3HD, differita sempre venerdì alle 15 e 22.30  ss 2HD e all 17 3 HD). Chiusura settimanale con Spurs-Raptors da San Antonio, diretta alle 2.30 (SS 1HD, Tranquillo-Pessina) di domenica 3 aprile e in differita alle 10.30  (2HD) e alle 16.15 (3HD).
 
RISULTATI mercoledì 30 marzo – TORONTO-Atlanta 105-97 (26 D.DeRozan 5r 6a; 18 J.Teague); Memphis-NUGGETS 99-105 (26 Z.Randolph 6r; 25 W.Barton 6r 3a); MILWAUKEE-Phoenix 105-94 (26 K.Middleton 7r; 20 P.J.Tucker 10r 7a); Minnesota-LA CLIPPERS 79-99 (16 KA Towns 11r; 20 C.Pal 8r 16a); DALLAS-New York 91-89 (22 JJ Barea 5r 3a; 31 C.Anthony 7r); SAN ANTONIO-New Orleans 100-92 (16 K.Leonard; 13 J.Ennis 5r 4a); SACRAMENTO-Washington 120-111 (29 D.Cousins 10r 4a, 15 R.Rondo 11a; 24 B.Beal, 20 O.Porter, 14 J.Wall 13a, 6 M.Gortat 12r); LA  LAKERS-Heath 102-100 dts (26 Clarkson 6r, 2 K.Bryant 1/7 0/2 da3 2r 9′; 26 D.Wade 105 5a, 22 L.Deng 12r); Utah-GOLDEN STATE 96-103 dts (21-26, 19-16;  29-21,  20-26; 7/14; 21 G.Hayward 7/20 3/9 da3, 20 R.Hood 3/9 da3, 12 S.Mack 5/17 1/5 da3 9a 6r,11 R.Gobert 18r; 31 S.Curry 11/23 5/10 da3 tl4/5 7r 4a 5pe, 18 K.Thompson 6/15 3/8 da3 4r, 15 H.Barnes 6/15 1/8 da3 11r, 13 Dra.Green 5/10 1/3 a3 8r 6a 3st).
 
A cura di ENRICO CAMPANA 

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