I Bulls feriscono Boston, Butler decisivo

L’infausto debutto nei playoff ha fatto capire perchè la squadra di Brad Stevens non raccoglie in giro grandi consensi. Trascurata nelle Scommesse,  al n.5 del Power Rankings e – per quel che vale – ignorata dal sottoscritto quale candidata a un titolo mancante da 10 anni.  Ha vinto invece la regular season complice il finale-harakiri, orrendo  senza giustificazioni, dei Cavs. Ma si sa che Boston-Chicago è una classica particolare, fa storia a sè e i Bulls hanno ballato tua la stagione sul filo dei playoff soffiando in extremis l’ottavo posto a Miami a parità di vittorie.

Poi stavolta ci si è messo il destino crudele.  La morte in un incidente d’auto, alla viglia del match,  di Chyna, sorella minore di Isaiah Thomas, ha creato una cappa di emozione che sicuramente si è trasmessa a tutta la squadra. Non volendo perdere  la prima gara di playoff della sua carriera,  il piccolo top-scorer che ha contribuito con 30 punti di media in tutt la stagione portare in alto i Celtics, ha preferito e ragioni  della squadra  al viaggio nello stato di Washington che sta sulla sponda opposa. The Fly ha segnato 33 punti,  si è prodigato, ma il sacrificio non è riuscito a colmare il suo stato d’animo. Inoltre, preso nel finale in consegna  Jimmy Butler al 5° fallo di Rajon Rondo  ha patito la difesa muscolare della star dei Bulls.

Jimmone ha segnato 30 punti, con canestri decisivi del finale (e ben 23 punti dopo l’intervallo), ma la vera sorpresa  della squadra di Hojberg, vista la serataccia di tiro del montenegrino Mirotic (4 punti un solo canestro su azione su 9, 5 triple errate) è  stata la prestazione del 22enne Bobby Portis. Si tratta del 22 enne ragazzo dell’Arkansas scelto l’anno passato da Bulls al primo giro  “solo” col n.22 . Nell’occasione ha mostrato.  una personalità insospettata e alla fine i suoi 19 punti e 9 rimbalzi sono stati il jolly per vincere a Boston in una gara equilibrata nel punteggio ma  tutta a senso unico nei rimbalzi grazie anche agli 11 di Robin Lopez scaricato dai Knicks per Noah che ha premiato la sciagurata scelta con una squalifica di 20 gare per doping.

Portis  possiede anche il fisico del ruolo, non solo in termini di potenza, per diventare un ottimo power-forward  e anche una discreta fantasia. Col suo sesto giocatore i  Bulls hanno dominato per tutta la gara, 32-16 all’intervallo con 16 offensivi (quanto il totale degli avversari), 53-36 alla fine. Un handicap irrimediabile  che avvalora la crepe  dei bostoniani stavolta non perfetti in difesa. Al Horford, prezioso acquisto di questa stagione, ha fatto la sua parte nei due lati del campo incidendo soprattuto con 8 assist  a spostare la bilancia di questa voce (27–22).  Crowder che la gente preferirebbe fosse in un’altra squadra per Hayward, ex allievo di Stevens a Buyler, è andato a corrente alternata,  un generso con un raziocinio anche lui …altalenante.  La gara è stata in equilbrio fino a 5’30” dal termine, 88-87 per Boston dove i Bulls hanno allungato con un parziale di 14-4 e Thomas è stato sovrastato da Jimmone.

“Abbiamo giocato estramente bene  cosa mai successa durante tutta la stagione, ma è stato importante averlo fatto al momento giusto”, ha sottolineato Butler mentre Hojberg da parte sua ha voluto ricordare che la sua star “è obiettivamente il miglior difensore” e non è sorpreso per il laoro ai fianchi di Thomas.

Con 99 punti degli starter ( dai 32 e 14 assist di John Wall ai 14 e 10 rimbalzi del ferrigno polacco Gortat, il centro più sottovalutato della NBA)Washingt vincitrice della sua division dopo molti anni e quarta forza ha vinto di misura con l’impevedibile Atlanta guidata dal poco più he 20enne Denis Schroder, il gemello di Isaiah Thomas nato in Germania e  lanciato come play titolare dl suo coach alla cessione di Jeff Teague Ottima stagione del farfallino che per poco non non ha mandato subito a casa gli azzurri negli europei 2015 e che sbarrerà loro la strada nel girone eliminatorio del prossimo europeo a Tel Aviv.

L’atteso duello fra i due candidati al titolo di MVP è stato vinto da James Harden con 37 punti, high della giornata, nonostante cattive percentuali nel tiro da 3. Ma Westbrook ha fatto ancor peggio mentre il barba è stato più utile alla sua squadra gratificata da una partita importante di Beverley promosso da Mike D’Antoni nel quintetto. Così si spiegano i 31 punti di differenza massimo scarto del programma di domenica. Westy ha fatto ammenda della partita sotto tono, sicuramente lo stress per battere il record delle triple-doppie (42) lo ha scaricato.

I Warriors  hanno vinto con un parziale di 33-21 nel quarto tempo la resistenza di Portland sospinta dai 75 punti (sui 109 totali) del suo doppio di incursori (41 punti, high stagionale, per McCollum e 34 di Lillard) priva del centro Jusuf Nurkic e la buona notizia  riguarda il recupero di Kevin Durant, miglior realizzatore della miglior squadra della stagione. Ma poteva diventare una  serata critica contro un avversario che l’anno passato aveva dato del filo da torcere ai rivali nel 2° turno dei playoff, per fortuna di Kerr Draymond Green  ha dato sicurezza alla squadra e al gioco, miglior rimbalzista e assit-man, sfiorando con l’aggiunta di 19 punti l’unica tripla-doppia del programma.

Oggi le prime G2 col bis  di Cavs-Pacers e Spurs-Grizzlies, la domanda è: perdonati da un tiro corto di  CJ Miles che poteva essere la quinta scofitta consecutiva i campioni in carica riusciranno a scuotersi?

RISULTATI – Quarti playoff (G1)

WASHINGTON-Atlanta 114-107 (32 J.Wall 14/24  2/4 da3 tl6/6 14a 22 B.Bea 2/11 da3, 21 M.Morris  2/6 da3 7r, 14 M.Gortat 7/11 10r; 25 D.Schroder 8/16 3/5 da3 tl6/6 9r, 19 P.Millsap tl9/11, 7 D.Howard 2/6 14r). R-A: 42-28; 48-18.

GOLDEN STATE-Portland 121-109 (32 K.Durant 12/20 2/6 da tl6/7 10r, 29 S.Curry 9/19 3/8 da3 tl8/9 5r4a 6pe, 19 Dra.Green  3/4 da3 tl4/7 12r 9a; 41 Cj MCollum 16/28 4/6 da3 tl5/6 8r, 34 D.Lillard 12/26 3/9 da3 tl7/7 5r 6pe). R-A: 45-26; 38-15.

HOUSTON-Oklahoma 118-87 (37 J.Harden 13/28 3/11 da3 tl8/11 7r 9a 3re, 21 P.Beverley 4/6 da3 10r, 15 N.Ilario; 22 R.Westbrook 6/23 3/11 da3 tl7/8 11r 7a 9pe, 18 A.Roberson 4/6 da3). R-A: 56-21; 41-19.

Boston-CHICAGO 102-106 (33 I.Thomas 10/18 3/8 da3 tl10/12 5r 6a 6pe, 17 A.Horfod 7r 8a, 9 J.Crowder 4/12 1/5 da3 8r, 5 A.Johnson 2/8; 30 J.Butler 9/19 3/5 da3 tl9/12 9r, 19 B.Portis 8/10 3/4 da3 9r 3a 2st, 14 R.Lopez 11 r). R-A: 36-27; 55-22.

A cura di ENRICO CAMPANA

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