Crabbe salva Portland, Boston addio primo posto

Meno 6 giorni al termine della Regular Season. Nella lotta per il titolo all’Est incassata elegantemente la doccia fredda casalinga con Cleveland – in serata eccezionale – Boston (50/29) ha perso anche Atlanta. Ringraziano i Cavs (51-27) che adesso incontrano due volte gli Hawks nelle prossime partite col vantaggio di una vittoria in più e 2 sconfitta in meno e il tie-break a favore in caso di parità con i rivali.

Nella lotta per l’8° posto coinvolte tre squadre, Chicago (39/40), Indiana (39/40) e Miami (38/40). Grazie al suo totem Paul George Indiana è tornata davanti a Miami battendo Milwaukee (40/39) in preoccupante fase calante dopo le ultime 4 sconfitte. Invece senza Rondo (e Wade che torna per i playoff) e col semisconosciuto tedesco Zipfer in quintetton e la tripla-doppia di Jimmone Butler e 6 bombe dell’ispano-montenegrino Mirotic che sta facendosi onore, Chicago ha vinto a Filadelfia e “vede” post-season.

All’Ovest i Warriors hanno vinto il titolo per il terzo anno con un record significativo di oltre 200 vittorie. Nell’ultimo mese senza Kevin Durant (e un big man in area) hanno addirittura dato il meglio dopo essere stati superati dagli Spurs per una sola notte uscendo però alla grande da una situazione imprevista e difficile e riprendendo il controllo nonostante le 3 sconfitte nei confronti diretti dei texani. Supremazia netta, 65 vittorie e 14 sconfitte (82,3 %) significano una distanza abissale rispetto ai Cavs (51/27, 14 vittorie in più e 13 in meno), anche queste cifre si azzerano ripensando alla dinamica della finale per l’anello del 2016 quando con 2 match ball e il campo a favore ingigantirono LeBron e i meriti di Cleveland. Diciamo che quella dei Warriors è quindi solo una doverosa redenzione, nei playoff non sarà una passeggiata fin dai quarti, tenendo conto dei sempre solidissimi Spurs e la rinascita di Houston, merito del sognatore Mike D’Antoni il cui motto ricalca nel gioco l’aforisma “La miglior difesa è l’attacco”

Per l’ottavo posto non c’è intrico dell’altra conference che potrebbe coinvolgere Chicago e magari Milwaukee (40/39) se non riprende subito quota. Tiene banco infatti il solo duello fra Portland e Denver. I rossoneri dell’Oregon contro Minnesota hanno visto pararsi davanti agli occhi lo spettro della terza sconfitta consecutiva. Hanno iniziano sfiduciati – ancora frastornati del rovescio di Utah – sotto di 14 (20-34) nel primo quarto, sotto di 15 nel terzo tempo quando hanno recuperato 8 punti con la breve sosta in panchina di Towns al 4° fallo. In una serata difficile di tiro di Lillard e McCollum che sembrava interminabile hanno invece pescato il jolly vincente, incarnatosi di Alan Crabbe. Il tiratore pazzo di Portland , l’artefice della rimonta, una volta migliorata però anche la difesa, è stato l’eroe del 25/11 nel quarto tempo. Strepitoso il suo show nei 47″finali: 10 punti, con 3 triple (di cui una da quattro punti). Vittoria preziosissima per i morale e per tenere a distanza Denver, ma l’assenza di Nurkic, l’ex dei Nuggets e pilastro della squadra (difesa, rimbalzi, punti, grinta), è la miglior arma dei rivali – con tutto il rispetto per Gallinari, Jokic e la Malone-gang). Le ultime tre gare casalinghe tutte colleghe dell’Ovest sono infatti un muro pazzesco: sabato i Jazz, lunedì gli Spurs (4a e 2a della classifica) e mercoledì i Pelicans di Davis e Cousins.

Ma da parte sua, per tornare ai playoff che mancano in Colorado dal 2012, Denver vincere le ultime quattro gare, e non potrebbero bastare avendo il tie-break sfavorevole. Non basta il momento di grazie, deve dosare le energie, per non vanificare le tante cose di questa stagione. Il tour de force pazzesco, 4 partite in 5 giorni con due trasferte di mezzo e un back-to-back in chiusura. Si comincia stanotte e domenica in casa con Pelicans e Oklahoma e si finisce a Dallas e Oklahoma di martedì 11 e mercoledì notte .

Il duello per il primo posto si snoda sul questo calendario: per i Cavs 4 gare tutte con squadre da playoff, le prossime due con Atlanta, stanotte in casa e poi in trasferta, poi la “sua” Miami con la quale ho vinto 2 titoli e l’ultima a Cleveland mercoledì 12 aprile; per Boston domenica 8 ultima trasferta a Charlotte, poi in casa lunedì 10 i Nets e mercoledì 12 Milwaukee.

RISULTATI – ATLANTA-Boston 123-116 (26P.Millsap, 23T.Hardaway 5r 5a, 20 T.Prince, 18 D.Schroder 7/14 3/5 da3 4r 5a; 35 I.Thomas 10/21 4/8 da3, 24 J.Cwder9/14 4/7 da3; R-A: 52-26; 38-28); New York-WASHINGTON 100-103 (23 C.Anthony, 13 W.Hernangmez 8r; 25 B.Beal, 24 J.Wall 8a); Filadelfia-CHICAGO 90-102 (18 T.Luwawu-Cabarro 1/7 da3, 9 Saric 10r; 19 J.Butler 10r 10a, 22 N.Mirotic 8/11 6/8 da3); ORLANDO-Brooklyn 115-107 ( 22 E.Payton 11a, 18 N.Vucevic 12r; 32 J.Lin 5a); INDIANA-Milwaukee 104-89 ( 23 P.George 10r; 25 G.Antetokounpo 7/14 tl11/13 7r 6a, 15 M.Teletovic 5/8 da3); PORTLAND-Minnesota 105-98 (25 A.Crabbe 8/10 da 3 5r, 22 D.Lillard 7/21 1/9 da3 tl7/7 9r 8a, 18 CJ McCollum 8/19 ; 36 A.Wiggins 8r, 24 KA Towns 16r, 19 R.Rubio 5/19 7r 5a.

A cura di ENRICO CAMPANA

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