Federica Pellegrini si inchina davanti a Sofia Goggia

Le parole di Federica Pellegrini

Federica Pellegrini, entrata a far parte della commissione atleti del Cio, ha raccontato al Giornale com’è stato vivere un’Olimpiade a Pechino da ex nuotatrice. “È stato emozionante tornare nella piscina dell’oro nei 200 stile libero, per una serie di motivi. E poi li il curling, nello stesso impianto, ha vinto l’oro. Un’altra prima volta… Ho avuto la fortuna di aver visto tutte le prime medaglie dell’Italia. Sono felice di questa esperienza”.

La veneta ha parlato anche dell’argento conquistato da Sofia Goggia. “Con quello che le è successo, speravo solo in una cosa: e cioè che lei si divertisse, che cercasse la sua sciata migliore. Dal di fuori sembra tutto facile, ma vi dico che non è possibile capire quanto sia difficile rientrare dopo un infortunio come quello. L’oro mancato? Per me, lei è già stata bravissima così. Ci siamo conosciute a Livigno qualche anno fa. Loro erano in collegiale con la nazionale, noi anche. È stato un bel momento”.

Il dottor Claudio Zorzi, primario di Ortopedia e Traumatologia dell’ospedale Sacro Cuore don Calabria di Negrar, ha invece parlato al Corriere Veneto: “Ho visto la gara, ho voluto vedere fin dove arrivava il suo coraggio e la sua forza. È una potenza piena di volontà. La fonte di tutto è lei. Sì, chi le è stato vicino l’ha aiutata tantissimo, ma è la sua testa che l’ha portata al successo. Messaggi? No, non gliene ho mandati perché ho avuto tanto da fare in ospedale. E vero, potevo farlo, ho sbagliato”.

Il suo recupero ha del clamoroso: “Siamo ai primi trattamenti di questo tipo, ne abbiamo fatti una decina. Lei aveva un ginocchio gonfio con un crociato anteriore molto stirato. Abbiamo introdotto nel crociato due aghi e immesso delle piastrine arricchite. Già dopo il primo trattamento, Goggia ha detto subito che sembravano due ginocchia diverse, ma naturalmente, poi, è stata anche la fisioterapia a fare tanto. Sono infiltrazioni con il plasma che di solito si fanno in situazioni di artrosi, ne facciamo oltre 6 mila l’anno, ma sono le prime che applichiamo ai legamenti intrarticolari. E fra poco tempo saremo muniti di micro telecamere mono uso di una ditta americana, per eseguire l’infiltrazione con la massima precisione. Se è normale una ripresa così veloce? No. È il soggetto con la sua determinazione che ha fatto la differenza. Lei è partita anche da una muscolatura fuori media ed era motivata da una vo- lontà pazzesca di vincere e di partecipare alle Olimpiadi”.

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