
L’ideatore e creatore della prima pizzeria gestita interamente da persone autistiche aspetta a braccia aperte i ferraristi. E non solo loro…
Nico Acampora, l’ideatore e creatore della prima pizzeria interamente gestita da persone autistiche, non poteva mancare alla presentazione del Gran premio d’Italia di Formula 1 che si correrà a Monza nel prossimo fine settimana: del resto la sua PizzAut è stata confermata come pizzeria ufficiale dell’evento. E non c’è da stupirsi, perché il livello del suo progetto (realizzato) è elevatissimo, così come quello del suo prodotto. Sportal.it ha avuto modo di intervistarlo.
In questi anni hai dato vita un qualcosa di straordinario. Vogliamo raccontarlo a chi ancora non conosce PizzAut?
È sempre difficile rispondere a questa domanda, perché per me non è un traguardo, è un sogno che prende forma. Il mio sogno è chiudere PizzAut. Sì, chiuderla. Perché in un mondo ideale non dovrebbe esistere. Se tutti i luoghi di lavoro fossero davvero inclusivi, non ci sarebbe bisogno di un progetto come il nostro, che dà spazio e voce a chi spesso viene escluso.
Al di là dell’innegabile qualità delle vostre pizze parliamo di numeri eccezionali: quanti ragazzi autistici avete assunto?
Tanti, e non per fare scena: quarantuno assunzioni vere, a tempo indeterminato. È un unicum, non solo in Italia, ma anche in Europa. I ragazzi lavorano davvero: fanno le pizze, stanno al bar, in cucina, in sala. E ora siamo persino qui, nei paddock di Monza, a cucinare. È una cosa enorme.
Siete pronti per Monza, vedo che hai anche gli occhiali rossi… un po’ Ferrari, un po’ PizzAut?
Esattamante. Il rosso è il nostro colore, quello di PizzAut. Ma qui, ovviamente, c’è anche un pensiero speciale per la Ferrari. Nei paddock presenteremo due pizze dedicate proprio ai piloti: la pizza Leclerc e la pizza Hamilton.
Saranno pizze personalizzate?
Certo. Per l’inglese, che è vegano, abbiamo studiato una pizza ad hoc. Inclusione per noi significa questo: attenzione alle differenze, ai bisogni, alle scelte di tutti. Anche nel menu abbiamo diverse opzioni vegane, perché PizzAut è un ristorante per tutti, nessuno escluso.
Nel vostro locale di Monza avete avuto anche ospiti molto importanti, uno su tutti…
Sì, abbiamo avuto l’onore di accogliere il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. È stato un momento emozionante per tutti noi.
C’è qualcuno che non è ancora venuto, ma che vorresti davvero invitare?
Abbiamo un sogno nel cassetto. Vorremmo cucinare per un uomo autistico molto famoso. Un uomo che tutti conoscono, anche per il suo impegno e la sua visibilità.
Stai parlando di Elon Musk?
Esatto. Elon Musk. Ci piacerebbe preparare una pizza per lui e magari coinvolgerlo in un progetto più grande sull’autismo. Lui stesso ha dichiarato di essere nello spettro autistico. Sarebbe bellissimo se potesse usare la sua influenza per fare davvero la differenza su questo tema.
Quindi possiamo lanciare l’invito ufficiale?
Lo facciamo ogni giorno, anche i ragazzi lo chiamano ormai: “Elon, vieni a mangiare da noi! Ti aspettiamo con la tua pizza!” E chissà… magari un giorno bussa davvero alla nostra porta….