Valentino Rossi, conferenza d’addio con sorpresa

Le parole di Valentino Rossi

L’attesa conferenza stampa di addio di Valentino Rossi è stata preceduta da un momento davvero toccante.

La Dorna ha sorpreso il Dottore facendogli trovare le moto con cui ha vinto i nove titoli mondiali della sua carriera. “Si vede quanto tempo è passato”, ha scherzato Vale, prima di rispondere alle tante domande dei giornalisti presenti a Valencia.

“Questa è stata una stagione particolare, specie nella seconda parte. Pur essendo l’ultima gara, vorrei che fosse normale, ma non credo che sarà possibile. Si tratta di un momento importante per me, è una bella sensazione vedere tutti i piloti qui e le moto qui. A casa ho tutte le moto che avete visto, tranne le Honda. La Yamaha 2004 è nella mia camera da letto e ogni mattina quando mi sveglio la vedo. Vederle così tutte assieme è commovente, mi fa pensare a tutta la strada fatta. Dopo l’ultima ci sono stati altri 10 anni, è stato un percorso molto molto lungo”.

“Da quando ho annunciato il ritiro ho ricevuto tanti messaggi da piloti presenti e passati – ha aggiunto il centauro di Tavullia -. Ho spesso immaginato questa conferenza. Valencia per me non ha avuto un significato positivo per me per quanto accaduto in passato. Da lunedì sarà tutto diverso, ho cercato di non pensarci molto perché ho continuato a correre e proverò poi con le auto. Proverò a divertirmi anche ora, in questa ultima gara”.

Capitolo Rimpianti: “Ho cercato di vincere il decimo titolo. Sono stato in grado di correre a un buon livello anche tanti anni dopo. Sarei stato felice di vincere qualche altro titolo, come quello del 2015. E anche il numero 10 sarebbe stato la chiusura del cerchio. È andata così, anche il 9 rientra nei miei numeri, 89 vittorie in MotoGP, 199 podi, una sorta di maledizione del 9 che era meglio non avere. Quando ho fatto il 199° podio a Jerez ho pensato potesse essere l’ultimo. Non posso lamentarmi, la carriera è stata molto lunga”.

“Sono abbastanza triste da un certo punto di vista, ma il momento più brutto l’ho già passato, è stata la decisione di smettere. Verso giugno è stata dura, se fossi stato più competitivo avrei continuato, ma ho dovuto smettere. Ora mi sento abbastanza bene, cerco di stare concentrato sulle gare perché non è facile dare il massimo e restare concentrato. Sono stato fisicamente fortunato a livello di DNA, perché anche se ho 42 anni fisicamente mi sento abbastanza giovane. Mi è sempre piaciuto correre in moto e guidare, l’ho scoperto quando ero bambino. E poi a fare la gara con gli altri, così come lavorare con il team per migliorare. Quando la domenica va tutto bene è una goduria. Il mio pensiero positivo è stato quello di essermi sempre divertito. Forse sentirò il distacco da marzo, quando gli altri torneranno in pista e io no”, ha concluso Rossi.

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