Paolo Simoncelli tira le orecchie a Freddie Spencer

Paolo Simoncelli spiega le sue ragioni.

“Potrei dire tante cose, narrare le mille peripezie che ogni gran premio ci si parano davanti prima di arrivare alla tanto attesa gara… ma oggi invece porto alla vostra attenzione quello che si è inventata la direzione gara, di cui a capo c’è ancora il mio amico Freddie Spencer”. Paolo Simoncelli, il capo della Sic58 Squadra Corse, comincia così il suo consueto commento al week-end di gare appena trascorso.

“Hanno deciso di dare una multa di 1000 euro a me e agli altri team, secondo loro abbiamo fatto entrare in pista i nostri piloti, volutamente tutti insieme, a tre minuti dalla fine delle qualifiche, creando così un ingorgo, lo stesso che si crea anche all’ inizio quando partono tutti insieme – aggiunge il baffuto manager -. E seppur neanche io sia d’accordo sullo spettacolo che offriamo alla gente a casa, di piloti che aspettano i più forti per prenderne la scia e fare il tempo, ad oggi non c’è un regolamento che vieti di uscire quando si vuole. Al massimo andrebbero puniti i piloti, non il team. In un momento così difficile in cui spendiamo tra CEV e Motomondiale 60/70.000 euro in tamponi (un’altra cosa già discutibile) aggiungi pure le ingiuste regole della direzione gara… L’ unica regola che possa impedire gli ingorghi, a parer mio, è far uscire i piloti dai box a 5 secondi l’uno dall’altro o fare la tanto detestata superpole”.

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