Guido Meda spiega com’è girare con Valentino Rossi

Il telecronista di Sky Guido Meda ha raccontato sul sito di Sky la sua primissima esperienza da “allievo” di Valentino Rossi a Misano. Il giornalista, insieme al commentatore Sanchini, ha avuto l’opportunità di fare un turno di pista completo con il Dottore durante la Riding Masters Experience di Misano organizzata da Dainese. Un evento benefico che ha permesso ad alcuni fortunati centauri di girare in pista con piloti professionisti come Loris Capirossi e con i ragazzi dell’Academy come Morbidelli, Pasini e Bezzecchi. Oltre allo stesso Valentino Rossi.

“Già i duecento metri di corsia box sono speciali. Ho Rossi davanti a me, vestito proprio da Rossi, quello da gara, che si alza in piedi sulle pedane e dà una sistemata ai gioielli di famiglia. Devo scacciare la prima sensazione che è quella di vederlo in tv. “Non è il monitor – dico a me stesso – lo stai proprio seguendo tu, davvero”.  Ci metto un po’ a realizzare. (…). Ci mettiamo in fila senza sapere se Valentino regolerà il ritmo su di me, che sono l’anello debole della catena, o se andrà via. Passato un primo giro di riscaldamento gomme, fa …entrambe le cose. Incrementa piano piano la velocità, mentre gli corro dietro e, un po’ per l’emozione e un po’ perchè cerco di parlare nel casco mentre guido, ho il fiato grosso. E’ uno spettacolo”. 

“Quando vedo che mette il ginocchio a terra e raddizza la moto con dei bei trick capisco che non stiamo andando nemmeno pianissimo. Il fatto è che lui raddrizza prima, molto prima. Laddove io sono impiccato, vedo la fine imminente, mi immagino accartocciato nel ghiaione, lui è ovviamente rilassato ed enormemente sotto potenziale. Fa impressione come, al punto di corda le sue ruote stiano millimetricamente a un centimetro dal cordolo. Come diceva Morbidelli, Vale sta in curva molto meno di me. Ovvio, è banale, lui è Valentino Rossi, ma vederlo da vicino, così vicino, è proprio un’altra cosa. E’ una situazione che parla chiaro. Di gente veloce ed elegante in pista se ne trova tanta. Qui così cogli che il livello è proprio un altro. Sono minuti preziosissimi in cui vedo da vicino l’eleganza nella gestione di una moto in pista, l’efficacia di ogni azione, l’energia minima utile spesa per manovre che a noi costano fatica. Credo pure di vedere la sua passione e il suo divertimento e sono contento di esserci di mezzo”.

“Rossi si sposta, rallenta e mi fa cenno con la mano di passare davanti. Primo! Passo con decisione e allungo verso la prima staccata con la baldanza di quello che vuole fare bella figura. Troppa. Difatti in curva due sono già fuori linea. La aggiusto come mi riesce e comincio a pensare di avere dietro Valentino Rossi che mi sta seguendo, giudicando e mi sta pure commentando col microfono nel casco (…) Sono un misto di concentrazione ed emozione su cui prevale la …pressione. Ma che bello!”. 

Il commento a fine “lezione” del Dottore: “Allora Guido, bene. Hai guidato bene. Curvi meglio a destra che a sinistra e non hai l’automatismo del pilota a mettere tutte insieme e in maniera armonica le azioni del pilota. Deve essere tutto un flusso: staccata, ingresso, percorrenza, uscita. Tu le separi un po’ l’una dall’altra, ma è normale. Dovresti essere più mobile sulle gambe nei cambi di direzione, sei un po’ statico, dovresti allenarti con gli squat e cercare di fare meno percorrenza”.

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