Fabio Aru senza mezzi termini su Tadej Pogacar

“Non voglio ripetere la parola ‘cannibale’, ma il senso è quello…”.

Dopo l’affermazione d’autorità, la seconda consecutiva in questo Tour de France, nella tappa che ha visto l’arrivo in salita a La Planche de Belles Filles, Tadej Pogacar ha fatto letteralmente impazzire il pubblico assiepato ai bordi della strada. Lo strapotere del corridore sloveno, già maglia gialla, ormai non sorprende più nessuno. Di certo non uno come Fabio Aru, che lo conosce molto bene, essendo stato addirittura suo compagno di squadra alla Vuelta 2019 e al Tour 2020.

“Tadej è molto tranquillo, è come lo vedete”, ha dichiarato in un’intervista riportata da ‘La Gazzetta dello Sport’ in cui racconta anche l’esperienza di averlo avuto come compagno di stanza. “Ricordo che lo venne a trovare la fidanzata. Parlavamo in inglese. Sono stato in squadra con lui anche alla Vuelta 2019 e al Tour 2020, il primo che ha vinto. Ma avevo molti problemi, mi ero ritirato”.

“Ha un talento enorme, è nato per la bici. La pressione non lo sfiora e neppure questo mi sorprende, perché va forte. Ha un carattere molto competitivo. Ama vincere ogni volta che può. La parola Cannibale è stata già usata per Eddy Merckx e non voglio ripeterla, però il senso è quello”, ha concluso l’italiano.

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