Fabio Aru chiede rispetto: “Sono arrabbiato”

Lo sfogo di Aru.

Fabio Aru chiede rispetto. “Sono arrabbiato, mai stato così male. Al Sestriere avevo fatto un bel blocco di lavoro, non capisco. Da anni sto lottando e non essere tra i migliori dà fastidio, perché non sono un lazzarone ma faccio il massimo – dice alla Gazzetta dello Sport -. Ci vorrebbe più rispetto per quello che faccio, capisco la gente si ponga interrogativi ma domande così non fanno bene. Alla Qhubeka mi trovo a mio agio e nel 2021 non mi ero mai ritirato da una gara”.

“Domenica ero bianco come uno straccio, mi sono seduto su una panchina per un’ora e ho fatto fatica a guidare per tornare a casa – aggiunge il sardo -. Lunedì sono rimasto a letto tutto il giorno, un malessere che non ho mai avuto. Ho detto io alla squadra che non era il caso di tenermi tra gli otto del Tour. Con il caldo sono sempre andato bene, le sensazioni a inizio gara non erano male. Quando hanno iniziato ad accelerare, ho sentito il caldo e non riuscivo più a respirare, mi sono staccato da 100 corridori nemmeno con una zavorra da 10 chili può succedere una cosa del genere”.  

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