La trattativa fra il club e il tecnico di Certaldo è giunta al rettilineo finale: si attende la firma, al netto di clamorose sorprese.
È ormai giunta al rettilineo finale la trattativa che, salvo clamorose sorprese dell’ultimo minuto, porterà Luciano Spalletti sulla panchina della Juventus, in sostituzione dell’esonerato Igor Tudor. Gli incontri del pomeriggio di martedì in casa bianconera sembrano aver dipanato ogni questione, da una parte e dall’altra: manca solo la firma per rivedere il tecnico di Certaldo in Serie A.
Non è soltanto il fattore contrattuale (tanto a livello economico quanto a livello di durata) ad aver convinto Spalletti: all’ex commissario tecnico sarebbe stato garantito il tempo necessario per trovare confidenza con la squadra, con la possibilità di rinforzare la rosa a gennaio per potenziare alzune zone del campo in cui i bianconeri hanno mostrato qualche lacuna in questa prima parte di stagione.
Luciano Spalletti tornerebbe così ad allenare nel massimo campionato italiano a poco più di due anni dal termine della sua esperienza al Napoli, conclusa con la vittoria dello Scudetto nella stagione 2022-2023. L’allenatore classe 1959 è poi reduce da due anni in Nazionale contraddistinti da alti e bassi, un’avventura conclusasi dopo la finestra internazionale di giugno.
L’unica alternativa a Spalletti, qualora la trattativa dovesse sorprendentemente naufragare, resta quella legata al nome di Raffaele Palladino: l’allenatore ex di Monza e Fiorentina è svincolato dallo scorso 31 maggio e potrebbe valutare una chiamata in corsa, soprattutto se dovesse arrivare dal club di cui ha vestito la maglia da calciatore, per una breve parentesi nel 2003-2004 e più continuativamente dal 2006 al 2008.