Il ministro dello sport russo non lascia molte speranze a Maria.
Si allontana sempre di più la possibilità per Maria Sharapova di essere presente ai Giochi di Rio, in programma fra poco meno di 100 giorni (il via il 5 agosto). E ciò nonostante il cambiamento di rotta da parte della Wada sul caso Meldonium, la sostanza rilevata nel suo organismo da un test antidoping effettuato durante gli ultimi Australian Open e inserita nella lista delle sostanze proibite dallo scorso 1 gennaio.
Anche se l’Agenzia Mondiale Antidoping ha annunciato che non sarebbero stati considerati positivi quei casi in cui la concentrazione del farmaco nel sangue è meno di un microgrammo, avvenuti prima della data del 1° marzo, tali nuovi criteri non possono essere applicati alla star siberiana del tennis.
Secondo il ministro dello sport russo Vitaly Mutko, la concentrazione della sostanza nel sangue della tennista è superiore al nuovo livello accettabile. “La questione è complessa. Si è complicata per il fatto che la concentrazione di Meldonium è leggermente al di sopra dei limiti consentiti – ha dichiarato il ministro in un’intervista televisiva a Matchtv.ru – Maria ha assunto questo medicinale per diversi anni come prescritto dai medici. Io non sono in grado di dire se sarà sanzionata o meno, noi desideriamo semplicemente che possa ritornare e mantenere il suo posto in questo sport”.