Serie A, è già polemica sulla nuova regola per le gare rinviate: i tifosi si dividono

La regolamentazione valida dalla stagione 2025-2026 divide i tifosi, memori di quanto accaduto nello scorso campionato.

Come reso noto direttamente dagli uffici di Lega Serie A, a partire dalla stagione 2025-2026 le partite del massimo campionato italiano e della Primavera 1 che non possono essere disputate nella data programmata o sono interrotte a gara in corso dovranno essere recuperate entro 24 ore o comunque alla prima data utile (in caso di concomitanti finestre per le Nazionali o impegni in Coppa di almeno una delle due squadre). Una scelta, questa, che ha già diviso gli appassionati, accendendo una nuova polemica.

La decisione di accelerare i tempi di recupero nasce, a detta dei vertici dirigenziali della Serie A, dalla necessità di garantire maggiore fluidità al calendario, riducendo i disagi legati alla congestione delle partite. Sono però molti i tifosi che ritengono come questo approccio rischi di penalizzare le squadre colpite direttamente, come avvenuto in alcune occasioni nel 2024-2025, da eventi imprevisti, come emergenze in campo o lutti improvvisi.

Altri appassionati, invece, hanno salutato con favore la nuova norma, ritenendo che una partita di calcio non debba trasformarsi in un caso complicato da gestire anche a mesi di distanza. Le società si trovano in ogni caso davanti a una nuova sfida gestionale, con tempistiche decisamente più strette da rispettare.

Sarà comunque la realtà del campo, con le sue complessità e le sue sorprese, a svelare la vera portata di questo intervento regolamentare, se si rivelerà un passo in avanti nel processo di modernizzazione del calcio italiano, o al contrario una forzatura troppo rigida, capace di inasprire i rapporti tra club, istituzioni, Tv e tifoserie.

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